L’ANNUNCIO A SORPRESA DI MADURO – Il muro contro muro tra Nicolás Maduro (presidente del Venezuela che, dal 2013, ha dovuto ereditare la pesante eredità di Hugo Chavez) e le forze anti-governative che da tempo contestano la sua linea politica potrebbe essere giunto a un punto di svolta. L’ondata di proteste e manifestazioni esplose in tutto il Paese sudamericano negli ultimi giorni hanno portato a una recrudescenza del già sanguinoso scontro tra i sostenitori di Maduro e gli oppositori del 55enne leader della Repubblica Bolivariana, guidati da Henrique Capriles. Anche per questo motivo, dopo diversi appelli lanciati dalla comunità internazionale e la morte di alcuni manifestanti, il presidente ha annunciato l’intenzione di riformare la costituzione venezuelana, promettendo che la carta verrà riscritta e chiedendo “all’organo di sovranità del popolo e alla classe operaia di convocare presto un’Assemblera Nazionale Costituente”. Secondo i manifestanti, invece, quello di Maduro sarebbe solo un coup de théâtre che, a loro dire, non precluderebbe la possibilità di un golpe.
LE RICHIESTE DELL’OPPOSIZIONE – Nonostante l’annuncio fatto da Maduro nel corso di un raduno di massa alla presenza del proprio elettorato, nel frattempo sono comunque continuati gli incidenti cominciati ad inizio aprile nella capitale Caracas dove è salito a trenta il numero delle vittime, alcune uccise nel corso delle cariche effettuate da parte della Guardia Nazionale specialmente nell’area di El Paraiso e lungo la Avenida Victoria. Anche per questo motivo, al fine di evitare nuovi contatti tra i due gruppi di manifestanti, è stata decisa la chiusura temporanea di diverse stazioni della metropolitana e l’installazione di posti di blocco in alcuni luoghi strategici della città. La richiesta di Capriles e di altri esponenti delle forze di opposizione (sospettate tuttavia da tempo di essere “foraggiate” e sostenute dall’intelligence americana al fine di porre fine all’esperienza politica chavista di Maduro) è quella di indire al più presto delle nuove elezioni e di non seguire la strada della suddetta riforma costituzionale.
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