IL BILANCIO PROVVISORIO – A dodici giorni dal sisma (ancora più violento, dato che in quel caso si era parlato di 8.2 gradi di magnitudo sulla Scala Richter) che aveva interessato il Paese centroamericano, il Messico è nuovamente in ginocchio e questa volta ad essere colpita è stata anche la capitale: un terremoto di intensità 7.1 ha interessato Città del Messico e anche gli stati di Morelos e Puebla.
Il bilancio provvisorio parla di 250 vittime ma è probabile che i numeri dovranno essere aggiornati dato che i soccorsi stanno ancora lavorando sotto le macerie dei tanti edifici distrutti e i dispersi sono diverse centinaia. Anche per questo motivo, l’USGS (United States Geological Survey) ha fornito una stima agghiacciante, parlando di una proiezione di 1000 morti.
NELL’ANNIVERSARIO DI UN ALTRO SISMA – Tra le varie storie che emergono dai media locali in queste ore concitate c’è anche quella di una scuola di Città del Messico, crollata mentre erano presenti delle maestre e diversi bambini: secondo le autorità sarebbero stati recuperati i corpi di quattro insegnanti e di 26 bambini, mentre gli altri sarebbero stato salvati da una bimba che ha avuto la freddezza di contattare i soccorritori via Whatsapp.
Va ricordato che la scossa è beffardamente arrivata quando in Messico si celebrava uno degli anniversari più sentiti, ovvero quello del sisma del 1985, uno dei più devastanti dell’intera storia del Paese e che provocò seimila morti. Intanto, il Governo guidato da Enrique Peña Nieto si trova ad affrontare diverse emergenze: più di quattro milioni di persone sono rimaste senza energia elettrica, mentre crolli e nuovi focolai di incendio si susseguono ancora senza sosta: nella capitale, inoltre il primo cittadino Miguel Angel Mancera ha disposto lo stato d’emergenza, mentre proprio Peña ha convocato una seduta del Comitato Nazionale.