STATO DI EMERGENZA A VANUATU – Il vulcano Lombenben potrebbe essersi risvegliato dopo alcuni anni di relativa tranquillità: è questo il timore che, stando alle recenti cronache da parte dei media locali, hanno le autorità di Vanuatu (la piccola repubblica insulare nell’Oceano Pacifico) a proposito di una insolita ripresa dell’attività tellurica sull’arcipelago. Infatti, stando a quanto si apprende, è stata registrata una intensa attività sotterranea nell’area sulla quale sorge Lombenben, vale a dire lo scudo vulcanico presente nell’isola di Ambae e il cui cratere è conosciuto come Manaro. Per questo motivo, è stato emanato in fretta e furia un piano di emergenza pronto a scattare da un momento all’altro, dato che il timore degli esperti è che possa essere in vista un’eruzione molto più catastrofica di quelle che qui si sono verificate in un lontano passato.
IL PIANO DI EVACUAZIONE DEGLI ABITANTI – In quest’ottica si spiega anche la decisione di procedere all’evacuazione di 6 mila abitanti (sui circa 10 mila totali) che risiedono nelle vicinanze di Lombenben: il vulcano infatti è nuovamente attivo oramai dal 2005 e, per la prima volta negli ultimi dodici anni, il suo livello di attività si è innalzato fino al livello 4; tuttavia, mai come ora, aveva dato segni di poter eruttare, scatenando quella che i sismologi credono essere una potenza distruttiva senza precedenti. Inoltre, il capo della Protezione Civile ha parlato con la stampa e ha aggiunto che, nell’eventualità che ci sia davvero un’eruzione, non si conoscono ancora quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine non solo per Ambae ma anche per il resto della repubblica insulare: intanto continuano le fuoriuscite di gas e di cenere attorno al cratere, mentre il timore dopo una catastrofe potrebbe essere quello di una serie di piogge acide che minerebbero i raccolti ma anche l’economia locale.