La protesta ha avuto inizio durante la notte ad Albuccione di Guidonia. La convivenza pacifica tra i residenti e i nomadi, stanziati in un insediamento abusivo, giunge al termine a causa del comportamento spericolato di un nomade al volante di un furgone. I residenti hanno temuto per la propria incolumità vedendo le manovre spericolate fatte dal nomade con il furgone.
La protesta si è trasformata in una vera e propria guerriglia che ha coinvolto circa cento persone, tra rom e residenti. La situazione, già critica, si è aggravata con lanci di sassi e l’incendio di un box auto, occupato di solito dai nomadi. I residenti si sono opposti duramente in seguito a questo fatto pericoloso, così tanto che uno di loro, un uomo di trentun anni, è stato portato in ospedale.
Tra i feriti di questa accesa protesta di Guidonia si contano anche due agenti, giunti sul posto per riportare l’ordine.
Alcuni agenti dell’Arma dei Carabinieri, intanto, si sono messi alla ricerca del nomade alla guida del furgone che ha scatenato la protesta in strada dei residenti. Gli agenti sono riusciti ad intercettare l’uomo. In seguito ad un controllo approfondito hanno sequestrato degli oggetti pericolosi da punta e da taglio in suo possesso: un’accetta, un manganello telescopico e un tirapugni. Il nomade quindi è stato denunciato per porto di armi improprie.
L’allarme ed il pericolo sono stati risolti con successo ed in poche ore trattandosi di un evento circoscritto. Un fatto di cronaca che riapre il dibattito riguardo la questione dei campi rom e l’integrazione.