Paura a Liegi, Belgio: un uomo, a seguito di un controllo da parte della polizia locale che lo ha scoperto in possesso di un grosso coltello, ha iniziato a colpire selvaggiamente alle spalle con l’arma bianca una delle due agenti donna che lo aveva fermato, per poi impadronirsi della pistola di ordinanza dell’agente ferita. Nella sparatoria che ne è risultata sono rimaste in totale uccise due poliziotti e un passante, un giovane del liceo in cui il killer in seguito ha cercato di rifugiarsi. Altri quattro membri delle forze dell’ordine sono stati feriti, uno di essi in maniera grave, con la recisione dell’arteria femorale in seguito ad un colpo partito dall’arma dello squilibrato.
Si conta anche il ferimento di un altro passante che si trovava in Boulevard d’Avroy, dove è avvenuto il tragico episodio, mentre l’ostaggio, una donna sequestrata per qualche minuto sempre nei pressi del liceo, è rimasto fortunatamente illeso.
L’uomo, in seguito al durissimo scontro a fuoco con le forze dell’ordine, è stato neutralizzato, rimanendo ucciso sul colpo.
Uscito di prigione il giorno prima con un permesso di qualche ora Benjamin Herman, cittadino belga classe 1987, sembra essersi avvicinato al mondo del radicalismo islamico proprio in carcere, tanto che il suo nome, anche se in maniera incidentale, figura in alcuni dossier dell’intelligence belga nell’ambito di un’indagine sui possibili soggetti a rischio radicalizzazione. Nonostante ciò, non era considerato un soggetto pericoloso e non si avevano prove sul suo coinvolgimento in possibili attentati; il fatto che, secondo alcuni testimoni, il giovane, durante la sua mattinata di follia, avesse continuato a gridare ‘Allah Akbar‘, lascia comunque aperta la pista terroristica, come confermato dalle autorità, che stanno cercando di ricostruire l’accaduto, alla ricerca di altri eventuali responsabili del folle gesto.