L’incidente
Secondo quanto mostrano le immagini della Polizia di Stato verso le 13.40 del 6 agosto nel tratto autostradale in cui si intrecciano l’A1 e l’A14 un’autocisterna contenente GPL si schianta contro un tir senza neanche iniziare una frenata. A seguito di questo impatto si innesca un incendio. Passa qualche minuto e il calore delle fiamme fa alzare la pressione del gas contenuto nel grosso serbatoio danneggiato. D’improvviso una tremenda esplosione.
“Una fiammata alta una ventina di metri” commenta Stefano Veggetti, titolare di un negozio di scooter che si affaccia sul ponte dell’incidente. Molte macchine che si trovano nei paraggi vengono avvolte da una nuvola nera. Il viadotto cede e un tratto della corsia sulla quale si trova l’autocisterna precipita sopra la strada sottostante.
Vittime e danni
Il guidatore del grosso mezzo muore carbonizzato, ma i feriti con contusioni e ustioni sono circa un centinaio. I due più gravi vengono trasferiti d’urgenza al centro ustioni di Cesena e Parma. Molti i danni anche a negozi e abitazioni. I soccorsi arrivano entro quindici minuti, ma c’è chi vocifera che le operazioni potevano essere anche più celeri visto che l’Ospedale Maggiore è molto vicino. Tra i feriti nelle concitate fasi di soccorso anche tre poliziotti e undici carabinieri. 21 pompieri, tra cui anche due unità cinofile, per cercare possibili sopravvissuti fra le macerie arrivano del Veneto.
Una macabra coincidenza
Pochi giorni prima l’attuale esecutivo aveva messo in discussione il progetto nato sotto il governo Gentiloni di ampliare proprio quel tratto di autostrada. Per la cronaca il ponte non è stato messo sotto sequestro dalla magistratura, ma è presto per sapere quando potrà essere ripristinata la corsia nella quale è successo il tragico incidente.