È da poco finita l’estate, ma già fervono i preparativi dei grandi eventi del 2019. Tra i più attesi c’è senza dubbio la cerimonia di consegna degli Academy Awards, noti come Oscar, che premia i migliori film dell’anno e che terrà incollati gli spettatori ai notiziari il prossimo 24 febbraio. La nuova edizione, la novantunesima, renderà particolarmente orgogliosi noi italiani grazie alla candidatura del regista Matteo Garrone e del suo piccolo capolavoro “Dogman”.
Dopo aver conquistato una serie di prestigiosi premi cinematografici, tra cui la Palma d’Oro al Festival di Cannes e 8 Nastri d’Argento al festival del cinema di Taormina, “Dogman” è stato notato positivamente dalla critica e scelto tra altri 21 titoli italiani per rappresentare l’Italia agli Oscar.
L’ANICA, la commissione che seleziona i titoli da presentare agli Academy Awards, ha candidato il film di Garrone come “miglior film in lingua straniera“.
La storia che Garrone narra è ispirata a un evento avvenuto realmente almeno trent’anni fa e che ha coinvolto il “Canaro della Magliana”, Pietro De Negri. Al di là del fatto di cronaca agghiacciante, durante il quale De Negri, proprietario di un negozio di toelettatura per animali e dunque detto il “Canaro”, mise in atto un tremendo omicidio, Garrone desidera raccontare altro. Partendo dalla notizia e considerandola un semplice spunto, il regista italiano parla di un uomo, il mite Marcello, che viene costantemente vessato dal criminale locale Simone, fino a che la situazione non degenera, portandolo a commettere un terribile crimine.
Lungi dal voler stravolgere un fatto di cronaca, Garrone preferisce ispirarsi ad esso per parlare di un personaggio da lui creato e il progetto del regista, forte anche dell’interpretazione magistrale di Marcello Fonte ed Edoardo Pesce, sembra essere stato particolarmente apprezzato dalla critica.