I tempi cambiano e con loro cambiano le abitudini. Non solo, a volte cambiano anche quegli elementi dello Stato che pensavamo fossero intoccabili. Il sistema scolastico è stato modificato varie volte nel corso degli anni, ma gli ultimi provvedimenti hanno mostrato un cambiamento che ha suscitato alcune polemiche e molti dubbi sulla sua validità. A essere toccato, questa volta, è stato l’Esame di Maturità, che nel 2019 vedrà una riduzione notevole di prove e requisiti per superarlo.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è impegnato a far recapitare a tutte le scuole italiane una serie di nuove normative e proposte che vanno a modificare, in modo anche piuttosto radicale, le principali prove di cui l’Esame di Stato delle scuole superiori si compone da molti anni.
Nella suddetta circolare è stato chiarita la necessità di ridurre le prove da tre a due e di tenere conto maggiormente di tutto il percorso che ogni studente ha portato avanti durante l’anno scolastico. Inoltre, non sarà necessario prendere parte al test INVALSI, la prova che determina i livelli di conoscenza della lingua italiana, della lingua inglese e della matematica. Non verrà nemmeno tenuto conto dell’iniziativa di alternanza scuola-lavoro.
Il Ministero dell’Istruzione ha anche stabilito che per poter accedere all’Esame di Stato sarà necessario aver ottenuto un voto non inferiore a Sei in tutte le discipline scolastiche, compresa la sufficienza nel comportamento, e aver frequentato almeno tre quarti di tutte le lezioni presenti in un anno. In alcuni casi le insufficienze e le numerose assenze verranno esaminate e considerate dai membri del Consiglio di Classe, per valutare ogni diverso alunno e le sue esigenze.
L’abolizione di una delle tre prove ora previste non toccherà la prima prova, che consisterà nell’elaborazione di un tema a scelta tra i sette messi a disposizione, e che servirà per stabilire il livello linguistico di ogni studente, applicato alla stesura di un testo argomentato. La seconda prova, invece, consisterà in un test di una disciplina scolastica casuale, prevista dal programma di studio di ogni classe. La valutazione verrà effettuata tramite delle griglie nazionali e unificate per ogni commissione, da utilizzare anche nella prima prova.
Un’altra importante novità riguarda il modo in cui gli studenti verranno esaminati e valutati. Di ciascuno di loro non saranno infatti analizzati solo i risultati dei singoli test, ma anche il percorso scolastico, il comportamento, l’impegno e i voti durante il semestre.
Il Ministro Bussetti assicura trasparenza e afferma di essere disponibile per chiarire dubbi di studenti, insegnanti e genitori a proposito delle modifiche fatte all’Esame di Stato in vista del 2019.