Il giovane, accusato di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia del terrorismo, si definisce un lupo solitario e ha avuto un ruolo importante per quanto riguarda la propaganda del terrorismo. Lo stesso ragazzo si vantava di aver ricevuto un addestramento militare particolarmente rigoroso e, anche per questo è considerato molto pericoloso.
L’indagine è partita da un gruppo WhatsApp formato da militanti islamici. Gli investigatori, che avevano intercettato il gruppo già da oltre un anno, hanno notato un’utenza italiana che è stata subito comunicata alla polizia. Il ragazzo da quel momento è sempre stato tenuto sotto controllo, sia nel periodo in cui abitava nella provincia di Teramo, come clandestino, sia dopo il successivo trasferimento a Milano.
Tra gli audio che il ragazzo scambiava con gli amici appartenenti al gruppo, con i quali sembra avere un legame molto stretto, c’erano sermoni radicali, inni jihadisti e molti incitamenti verso il martirio e l’odio verso la società occidentale.
Oltre al ragazzo egiziano ci sono altri due indagati: un egiziano di 23 anni e un ulteriore utente che però al momento risulta irreperibile. Per gli aspiranti terroristi è stato emanato un mandato di espulsione da parte del ministro dell’interno Matteo Salvini.
