Terminato il tunnel per avvicinarsi a Julen, il bambino finito in un pozzo di Totalán (Malaga)

Julen è ancora sotto terra e delle sue condizioni non si hanno notizie certe, ma la speranza è l’ultima a morire. Dopo lunghi giorni di lavori e di scavi estenuanti è stato portato a termine il tunnel che servirà ai soccorritori spagnoli per cercare di raggiungere il piccolo, scivolato all’interno di un pozzo profondo 110 metri e scavato in precedenza per condurre un sondaggio geognostico (riguardante lo studio della meccanica del terreno). Il fatto è avvenuto domenica 13 gennaio, in occasione di un pranzo di famiglia organizzato nelle campagne di Malaga. Allontanatosi insieme ad altri bambini, il piccolo Julen sarebbe scivolato all’interno del pozzo largo appena 25 centimetri. Da allora non si sa più nulla del bimbo.

Nell’arco di nove giorni le ricerche sono proseguite al fine di individuare un metodo ottimale per tentare l’estrazione del bambino. Nello specifico, l’idea iniziale dei soccorritori è stata quella di provare con una tecnica di aspirazione a “risucchiare” ampie porzioni di terreno, in maniera tale da rimuovere quanta più terra possibile frapposta tra gli addetti ai lavori e il piccolo. Ma dopo aver saggiato l’enorme livello di difficoltà legato ad un’impresa simile, i soccorritori hanno optato per un’altra soluzione: aprire più vie all’interno del terreno. Da quel momento in poi gli scavi si sono fatti più intensi, con la creazione di un tunnel orizzontale e due tunnel paralleli al pozzo stesso.

Tuttavia, non sono state poche le complicazioni incontrate dai soccorritori durante i lavori. A circa 18 metri di profondità, ad esempio, gli scavi si sono dovuti interrompere per rimuovere una roccia particolarmente dura, senza contare i problemi derivanti dalle difficili condizioni del terreno e dall’imprevedibilità del maltempo nella zona.

Il tunnel principale, concluso da poco, potrà rivelare se effettivamente il piccolo Julen è privo di vita, con i genitori che non smettono di sperare in un miracolo.