Un nuovo caso Diciotti all’orizzonte per il governo italiano dopo l’arrivo a ridosso di Lampedusa della nave Mare Jonio con a bordo 49 migranti, di cui 12 bambini. Salvini ripete porti chiusi, il sindaco dell’isola vorrebbe invece accogliere la nave battente bandiera italiana.
A meno di 24 ore dal voto in Parlamento su Matteo Salvini e l’autorizzazione a procedere contro di lui per il caso della nave Diciotti, si riapre un caso analogo con la nave Mare Jonio, diretta dalla ong Mediterranea Saving Humans battente bandiera italiana, con 49 migranti a bordo. Nella serata di ieri, il ministero dell’Interno ha redatto una direttiva ministeriale con cui si ribadisce il concetto di porti chiusi. Di tutt’altro avviso il sindaco Totò Martello dell’isola di Lampedusa, favorevole invece ad accogliere i migranti.
Mare Jonio, Salvini rispolvera lo slogan porti chiusi
“Qui non mettono piede”. Matteo Salvini in merito all’accoglienza o meno della ong Mediterranea Saving Humans sulla nave Mare Jonio e i suoi 49 migranti a bordo è stato chiaro fin dalle prime ore di questa mattina. Dichiarazioni che arrivano dopo la realizzazione di una direttiva ministeriale nella serata di ieri, dove si rinforza il concetto di porti chiusi più e più volte espresso con forza dal segretario nazionale della Lega Nord, vicepremier e ministro dell’Interno.
La posizione del sindaco di Lampedusa Totò Martello
Totò Martello, primo cittadino di Lampedusa, è invece di parere opposto, convinto che sia diritto e dovere dell’Italia di far sbarcare una nave battente bandiera italiana.“Il nostro porto è aperto e pronto ad accogliere la nave Mare Jonio”, così il sindaco del centro abitato siciliano ha risposto alla direttiva ministeriale preparata dagli uffici dell’Interno nella tarda serata di ieri.
Il voto in Senato sull’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini
Intanto, nella giornata di domani il Senato si pronuncerà sul caso Diciotti in merito all’autorizzazione a procedere contro l’attuale vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.