In Cina il 21 marzo una fabbrica di fertilizzanti ha subito un’esplosione fortissima che ha dilaniato l’intera struttura provocando un terremoto, 47 morti e centinaia di feriti.
Alle ore 7:50 italiane, cioè le 14:50 cinesi, del 21 marzo lo stabilimento Tianjiayi Chemical, a Yancheng in prossimità di Jiangsu, è esploso.
La deflagrazione è stata fortissima e ha causato un sisma di 2,2 gradi di potenza sulla scala Richter. L’impatto è stato sentito nelle zone limitrofe e ha seminato il panico tra i cittadini.
Le immagini rilasciate mostrano una situazione drammatica. La fabbrica è avvolta dalle fiamme ed è coperta da una nube di fumo.
Le autorità cinesi sono intervenute immediatamente mandando circa 86 automezzi dei vigili del fuoco.
I danni dell’incidente sono ingenti e ancora mancano le stime definitive.
Gli ultimi aggiornamenti dicono che i feriti sono 460, tra cui 90 sono in gravi condizioni, e i morti 47. Ma il bilancio, purtroppo, sembra essere destinato ancora a salire mentre gli operatori d’emergenza continuano a spegnere le fiamme.
L’esplosione è stata tanto forte che anche gli abitanti nel raggio di qualche chilometro hanno avvertito l’onda d’urto. In molte case i vetri delle finestre sono stati distrutti e gli abitanti hanno avuto bisogno d’assistenza medica immediata.
L’incendio scoppiato nella fabbrica di fertilizzanti è l’ennesimo in Cina.
Ancora nessuno ha comunicato le dinamiche ufficiali. Tuttavia, in tutti gli ultimi incidenti la causa sembra essere la stessa, le scarse norme di sicurezza. Solo a novembre dell’anno scorso, vicino a Pechino un’autocisterna, all’entrata di un impianto chimico, è esplosa e ha causato 22 feriti e 23 morti. Quest’ultimo incidente è accaduto per giunta a pochi chilometri dalla location delle Olimpiadi Invernali 2022 che saranno ospitate dalla Cina.