Dopo l’ok del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al conferimento della cittadinanza italiana per Ramy e Adam, per “atti di bravura e coraggio”, al via le procedure per produrre le carte.
A una settimana dal caso del bus dirottato a Milano da un cittadino italiano di origini senegalesi, mosso da motivi di vendetta per gli immigrati morti in mare, è stato avviato l’iter per concedere la cittadinanza a Ramy e Adam.
Dopo essere stata richiesta a gran voce da molti, lo stesso Matteo Salvini ha dichiarato di poter superare le leggi di fronte agli atti di bravura e coraggio dimostrati da Ramy e Adam, due dei 51 bambini presenti il 20 marzo scorso sul bus dirottato dal suo stesso autista, Ousseynou Sy, senegalese 47enne con cittadinanza italiana; per i due piccoli eroi è stato avviato l’iter per il conferimento della cittadinanza.
Fonti del Viminale parlano di procedimento per entrambi i ragazzini: Ramy Shehata e Adam El Hamami, entrambi stranieri, di famiglie straniere che vivono in Italia da anni; origini egiziane per il primo, mentre Adam è figlio di immigrati marocchini. Le azioni dei due piccoli studenti che quel giorno erano presenti sul bus, hanno contribuito al salvataggio di tutti i 51 bambini che si trovavano a bordo, senza alcuna conseguenza per nessuno di loro.
Il coro di voci che fin da subito ha chiesto di onorare il loro gesto con il conferimento della cittadinanza italiana, ha velocemente raggiunto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ha considerato i due piccoli eroi come suoi figli e ha dichiarato di essere pronto a superare eventuali cavilli legali pur di dare loro la cittadinanza.
Lo stesso provvedimento era stato chiesto in questi giorni anche per le famiglie dei due bambini, ma il Viminale ha confermato l’avviamento dell’iter soltanto per Ramy e Adam. Il procedimento necessita di tempi tecnici non brevi, al termine dei quali i due piccoli eroi diverranno a tutti gli effetti cittadini italiani. Intanto, continuano le polemiche da parte di chi vorrebbe che la cittadinanza italiana venisse conferita anche alle rispettive famiglie, le quali, per alcuni, sarebbero l’origine del senso del dovere e coraggio dei due bambini.