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Il caso Noa Pothoven: si è lasciata morire

Noa Pothoven secondo gli ultimi aggiornamenti si sarebbe lasciata morire rifiutando cibo e cure e non si tratterebbe quindi di un caso di eutanasia. La diciasettenne olandese che soffriva di depressione e anoressia in seguito ai due stupri subiti, avrebbe semplicemente deciso di mettere fine alle sue sofferenze. La notizia era rimbalzata su tutte le testate giornalistiche riportando un discussissimo caso di eutanasia, mentre ora sono stati sollevati dei dubbi .

Il ministero della sanità olandese ha aperto un’ indagine ufficiale per chiarire la vicenda. Ciò non toglie che il polverone mediatico, non potrà essere placato così velocemente. Pare che Noa avesse chiesto l’eutanasia ad una clinica specializzata che avrebbe rifiutato il suo caso.
Violentata da bambina, a undici anni, era poi stata aggredita una seconda volta da due uomini solo quattro anni dopo. Un trauma che ha portato la ragazza a considerare di mettere fine alla propria vita. Il ministero vuole però assicurarsi che non ci sia stato qualche errore o responsabilità da parte di medici e/o familiari nella vicenda di Noa. Quasi una procedura di routine per assicurarsi che tutti gli aspetti della vicenda vengano considerati, visto che Noa aveva espresso sui social di non sentirsi più viva e di volerla fare finita.

Sarà l’ispezione a fare chiarezza su una vicenda che ha risvegliato in Europa e in Italia un dibattito da sempre presente.