Nicola Zingaretti ha ricevuto dal Partito Democratico l’incarico di vagliare l’ipotesi della nascita di un governo nuovo e discontinuo rispetto al precedente.
Ai giornalisti che hanno ipotizzato che Zingaretti potesse diventare premier, in ogni caso, il presidente della Regione Lazio ha risposto in modo netto.
Ha sottolineato che attualmente riveste due ruoli molto gravosi, segretario del Pd e Presidente della Regione Lazio.
Ai microfoni del Tg2 ha sottolineato che il suo obiettivo è quello di mantenere i suoi ruoli e allo stesso tempo aiutare il processo di mediazione e trattativa per dare vita a un nuovo governo che sia unito intorno a un programma diverso da quello del governo giallo-verde uscente.
Nella sua relazione al Pd Zingaretti ha espresso la sua condanna verso la crisi del governo della coalizione Lega Nord-Movimento Cinque Stelle. I 14 mesi di governo, a detta di Zingaretti, si sono rivelati un vero fallimento.
La preoccupazione principali del segretario del Pd è la manovra economica che ammonta a 23 miliardi.
Quanto al futuro dell’Italia Zingaretti ritiene sbagliato puntare su un governo che sia solo transitorio e traghetti il Paese alle urne. Il suo parere è che sia in questo momento necessario trovare una nuova maggioranza parlamentare.
Sempre nella sua relazione al Pd sono cinque i punti che ritiene fondamentale per una nuova coalizione: l’appartenenza all’Unione Europea, il riconoscimento di una democrazia rappresentativa, la sostenibilità ambientale, il cambio nella gestione dell’immigrazione e una politica economica redistributiva.
Il Pd e il suo portavoce Zingaretti assicurano di puntare a un’unica cosa, quella di fare un accordo alla luce del sole verificando se sussistono o meno tutti i presupposti per la nuova maggioranza.
Maria Elena Boschi, deputata del Pd, si è detta contraria a far parte di un nuovo governo con i 5 Stelle, si è detta però disponibile a votare la fiducia in presenza di una nuova ipotesi di governo.