Il caso degli incendi in Amazzonia continua a far discutere. Il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha rifiutato 20 milioni di dollari offerti dal G7 per contrastare l’azione incessante che sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza del polmone verde della Terra. La dichiarazione è giunta nella tarda serata di ieri, attraverso una nota ufficiale pubblicata dall’esecutivo brasiliano. La scelta di rifiutare l’aiuto delle 7 principali economie mondiali era stata pronosticata da più di qualche addetto ai lavori, viste le dichiarazioni al veleno che il Presidente Bolsonaro aveva riservato in particolare al collega francese Macron.
L’Amazzonia brucia ancora
Il no del Brasile all’aiuto concreto delle più importanti economie a livello internazionale arriva mentre l’Amazzonia continua a bruciare. Rispetto allo scorso anno, dal mese di gennaio a quello di agosto gli incendi sono aumentati a livello esponenziale. Secondo una nota resa pubblica dall’organizzazione non governativa ambientalista Greenpeace, il numero degli incendi è superiore del 145 per cento rispetto ai primi 8 mesi dell’anno 2018. Nuovi focolai sono stati documentati presso gli stati di Parà e Rondônia. Stando sempre alle informazioni pubblicate da Greenpeace, la naturale conseguenza degli incendi che stanno cancellando ampie porzioni della foresta amazzonica è l’avanzata sempre più forte dell’agricoltura industriale.
Bolsonaro vuole un piano comune tra i Paesi che ospitano l’Amazzonia
Il presidente brasiliano Bolsonaro ha affidato ad alcuni post su Twitter l’ultimo attacco nei confronti di Macron, reo secondo lui di pensare al Brasile alla stregua di una colonia. Nel frattempo, in queste ultime ore Bolsonaro ha anche spiegato qual è il suo piano per far fronte al ‘problema’ Amazzonia. Stando alle sue dichiarazioni, il Brasile è pronto a realizzare un piano comune che coinvolga i Paesi che fanno parte dell’Amazzonia, con l’obiettivo di sfruttare le loro ricchezze naturali.