In un clima di estrema protesta è arrivata la prima vittoria per il governo Conte.
La prima fiducia alla camera è infatti risultata piuttosto ampia (343 voti a favore e 263 contrari) e in un clima di protesta. Giorgia Meloni ha infatti organizzato una protesta fuori da Montecitorio per richiedere il voto anticipato. A questo corteo si è unito anche Matteo Salvini, leader della Lega nonché ex vice premier.
Il clima di ribellione si è manifestato anche all’interno del Parlamento dove Lega e Fratelli d’Italia hanno creato una confusione tale da far espellere un deputato.
Questa situazione ha generato la rabbia del Premier Giuseppe Conte che, nonostante il clima di protesta al di fuori di Montecitorio, aveva deciso di richiedere la fiducia della Repubblica con un discorso che risulta essere tra i più lunghi della storia del Parlamento italiano.
Il discorso di Conte voleva infatti inaugurare una nuova era che sarebbe stata caratterizzata da estrema pacatezza, distaccandosi dai modi più duri della Lega e in particolare di Matteo Salvini.
Dopo la protesta in Parlamento da parte di Fratelli d’Italia e della Lega, Conte ha accusato gli ex alleati di aver avuto delle reazioni “emotive” legate solamente ai propri interessi. Il Premier ha inoltre rinfacciato a Matteo Salvini le sue assenze durante i Consigli a Bruxelles e ha ricordato, tra le urla, gli sfottò e gli applausi ironici di FI e della Lega che portare il Paese alle elezioni ogni anno per via dei capricci di un Ministro il cui partito rappresenta il 17% degli italiani è irresponsabile.
Giuseppe Conte ha infine annunciato, tra gli applausi del PD, le prossime manovre che vanno dalla riforma del fisco e della giustizia al taglio dei parlamentari, dalla modifica dei decreti sicurezza alle politiche “green”.
