Il bilancio del grave attentato in Iraq contro i militari italiani è di cinque feriti, di cui tre sarebbero in condizioni gravi. L’attentato, realizzato attraverso un ordigno esplosivo artigianale, è avvenuto nella mattinata del 10 novembre, intorno alle 11 (ora locale) presso la zona di Suleymania, nel Kurdistan iracheno.
Il team coinvolto stava svolgendo un’esercitazione per addestramento per supportare le forze del posto (i Peshmerga), impegnate a contrastare l’ISIS. I cinque militari feriti sono due membri dell’Esercito e tre della Marina. Le vittime sono state soccorse immediatamente con l’elicottero e portati presso un ospedale “Role 3”. Tre dei militari presentano condizioni gravi, ma nessuno di loro risulta essere in pericolo di vita. Questi militari sono stati ricoverati a Baghdad, presso un ospedale militare. Un militare ha perso delle dita di un piede, un altro un’emorragia interna, mentre il più grave ha subito l’amputazione parziale delle gambe a causa delle lesioni subite. Gli altri militari, invece, hanno riportato piccole lesioni e qualche frattura.
I reati per cui sta indagando la Procura di Roma sono “attentato con finalità terroristiche” e “lesioni gravissime”. Il fascicolo è stato aperto e le indagini sono seguite dal PM Sergio Colaiocco e dai Carabinieri del “ROS”. L’ex capo delle forze speciali italiane, Marco Bartolini spiega come i militari siano preparati a tutto e come queste situazioni siano possibili e che, purtroppo, nessuna misura preventiva garantisce un controllo totale della sicurezza.
Lorenzo Guerini, Ministro della Difesa, sta seguendo le vicende con apprensione. Il ministro ha immediatamente informato il Presidente Mattarella e Il Presidente Conte sulla situazione, rimanendo costantemente in contatto per seguire gli sviluppo della vicenda. Tutte le principali figure rappresentative dello Stato Italiano hanno inviato messaggi di conforto e solidarietà ai militari colpiti.
Anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio esprime dolore e preoccupazione per quanto accaduto, mandando un pensiero alle vittime e alle loro famiglie, senza dimenticare però tutte le forze militari che rischiano la propria vita quotidianamente per proteggerci e garantirci sicurezza.