Attualità

Coronavirus, le misure dell’Ue e nuove disposizioni di protezione

Finora i casi di contagio del Corona virus sono più di seimila ma le morti sembrano rallentare. Nel frattempo le misure produttive vengono ristrette. L’Unione Europea richiede piena collaborazione per evitare nuovi casi.

Disposti i rimpatri di residenti nelle zone a rischio

Mentre si registrano nuovi casi di Corona virus anche negli Emirati Arabi, gli stati vicini alla Cina dispongono il rimpatrio. Sono duecento i giapponesi rientrati in patria da Wuhan nella giornata di oggi. Un altro aereo di rimpatri parte da Parigi. Oggi la Farnesina si riunisce per stabilire le modalità e i tempi per riportare gli italiani al sicuro dalle zone a rischio.

Anche l’Unione Europea richiede assistenza e cooperazione per chi è bloccato ancora nella zona dell’Hubei e Wuhan. È stato richiesto di mettere a punto un piano di evacuazione dalle zone di contagio. Per questo, la presidenza croata si sta muovendo per stilare misure celeri ed evitare la diffusione del virus anche in Europa.

La situazione attuale

Il bilancio ufficiale diramato dal governo cinese per il contagio del virus letale è di centotrentadue morti e seimila infetti. I casi giornalieri, però, tendono a rallentare. È necessario, però, mantenere alta l’allerta.

Oltre a questi dati, si registrano anche alcuni casi pazienti in remissione. Si tratta di persone che hanno superato l’infezione dopo le cure mediche disposte nei vari ospedali che stanno fronteggiando l’emergenza.

Intanto l’allerta non tende a diminuire ma ad aumentare. Continua l’annullamento di voli verso la Cina, la Toyota ha interrotto la produzione di auto fino a metà febbraio e, inoltre, anche le prove della coppa del mondo di sci, prevista per il 6 febbraio è stata annullata. Il tutto rientra nello stato di allerta.

Non solo eventi e fabbriche. Ad annunciare la riduzione dei servizi sono anche i colossi del food. McDonald e Starbucks annunciano una chiusura temporanea degli store cinesi.