Le nuove misure legislative per contrastare la diffusione capillare del Coronavirus permettono di uscire dalle proprie abitazioni per recarsi a fare la spesa. La chiusura dei supermercati non è stata disposta ma nonostante questa decisione i cittadini continuano a prendere d’assalto i punti vendita di generi alimentari.
Da nord a sud si sono verificate lunghe file con i carrelli per poter accedere all’interno dei supermercati e per portare a casa alimentari ma non solo. In alcuni casi si entra per scaglioni, poco alla volta, mentre i commessi controllano l’afflusso imponendo la prescritta distanza di sicurezza.
Saponi, disinfettanti, flaconi di alcol sono i prodotti che vanno maggiormente a ruba. I carrelli sono anche colmi di provviste di prima necessità come patate, biscotti, latte, zucchero, uova e latte. In ogni zona dell’Italia vengono fatte scorte da calamità naturale. Il disappunto di fronte a questa situazione è unanime: “c’è il virus non la carestia”, seguito dall’invito corale a rimanere all’interno delle proprie case per uscire solo in caso di stretta necessità.
La notizia della zona rossa, estesa ufficialmente fino alla Sicilia, ha così scatenato la corsa inarrestabile all’approvvigionamento anche nel capoluogo palermitano, dove è stato preso d’assalto il supermercato di una nota catena, costringendo così all’intervento degli agenti di polizia per ristabilire l’ordine.
Stessa situazione anche in Piemonte e in Abruzzo, dove non sono mancate estenuanti attese notturne per poter fare la spesa davanti ai punti vendita aperti h24. “Sarebbe stato intelligente predisporre dei piccoli presidi delle Forze dell’ordine o quantomeno della Protezione civile a controllare gli ipermercati aperti di notte”, queste le parole di Augusta Montaruli e Maurizio Marrone, parlamentare e capogruppo regionale piemontese di Fratelli d’Italia.
Rimane forte la preoccupazione per le conseguenze delle code, perfetti veicoli di contagio che possono generare l’effetto opposto a quello desiderato e aumentare la diffusione del virus su scala nazionale. A questo riguardo, vengono in aiuto le nuove norme che vietano gli assembramenti, allo scopo di contrastare anche nell’approvvigionamento selvaggio.