Il premier Conte ha firmato il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che impone nuove restrizioni sulle imprese. Da oggi, lunedì 23 marzo, al 3 aprile resteranno aperte soltanto le attività essenziali. Semaforo verde per supermercati e farmacie, con la filiera alimentare, farmaceutica e medico-sanitaria che proseguirà regolarmente il proprio lavoro. In totale sono 80 le attività consentite, tra cui si annoverano call center, edicole e tabaccai. Potranno continuare a lavorare anche colf e badanti, così come gli studi dei professionisti. Non è da escludere che la lista possa essere ampliata tramite un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico in accordo con il Ministero di Economia e Finanza.
La reazione dei sindacati
In una nota congiunta, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno ritenuto insufficiente il provvedimento preso dal Governo sullo stop dell’attività produttiva del Paese. Le sigle sindacali, il cui obiettivo è di garantire la sicurezza dei lavoratori, non escludono l’adozione di misure più forti nel corso dei prossimi giorni per manifestare il malcontento. Tra le opzioni disponibili c’è anche lo sciopero generale. Inoltre, i sindacati hanno descritto come inaccettabile il modo in cui si è arrivati alla definizione dell’elenco che racchiude tutte le attività ritenute essenziali.
Nuove restrizioni sugli spostamenti
L’ultimo Decreto firmato dal Presidente del Consiglio impone inoltre nuove misure restrittive sugli spostamenti dei cittadini. Dal 23 marzo fino al 3 aprile saranno vietati gli spostamenti dal proprio comune di residenza in un altro, salvo per necessità (lavoro e salute). Così facendo il Governo ha risposto alle richieste dei vari Governatori delle regioni del Sud sulla necessità di impedire nei prossimi giorni l’arrivo di migliaia di persone dal Nord.