In Toscana è da poco partita la sperimentazione clinica sull’impiego di anticorpi monoclonali per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19, effettuata su 30 soggetti sani che si sono offerti volontariamente.
Secondo i dati scientifici, è emerso che questo preparato svolge, sia in vitro che in vivo, un’attività neutralizzante nei confronti del coronavirus talmente efficace da richiedere dosaggi inferiori rispetto ai farmaci tradizionali.
Inoltre è possibile iniettarlo nei pazienti mediante una semplice puntura intramuscolare, modalità senza dubbio meno invasiva dei vaccini e soprattutto realizzabile dal proprio medico di famiglia e non in ospedale.
Sembra poi che questo farmaco sia attivo anche contro le varianti attualmente circolanti che, com’é noto, si sono rivelate particolarmente contagiose e spesso non contrastate dalla vaccinazione.
La sperimentazione clinica di fase 1 si svolgerà presso l’ospedale romano Spallanzani e nel Centro di Ricerche Cliniche di Verona, dove sono già stati selezionati 30 volontari sani.
L’obiettivo della ricerca è innanzi tutto quello di testare l’eventuale insorgenza di effetti collaterali, oltre che di evidenziare la reale efficacia del preparato.
Si attendono i primi dati dopo 30 giorni dall’inizio della ricerca, che, qualora mostrassero un trend positivo, permetterebbero di ampliare la sperimentazione a un maggior numero di persone.
Soltanto quando saranno disponibili dati clinici significativi sarà possibile ottenere l’approvazione per impieghi terapeutici dell’anticorpo da parte delle autorità sanitarie competenti.
L’anticorpo monoclonale MAD0004J08, che è stato individuato dal team di ricerca del professor Pino Rappuoli, è quindi destinato ad aprire la strada all’impiego di preparati terapeutici alternativi al vaccino.
Si tratta di un’ipotesi particolarmente interessante non soltanto dal punto di vista medico, ma anche logistico, tenendo conto della difficoltà di reperimento dei vaccini che al momento affligge molti paesi.
Questo anticorpo può realmente offrire molte speranze per combattere il coronavirus e le sue varianti, che attualmente destano grande preoccupazione.