Il Santo Padre è partito stamane da Fiumicino per volare in Iraq.
Prima della partenza, il Papa ha ricevuto a Casa Santa Marta una dozzina di persone rifugiate in Italia, in tempi recenti, proprio dall’Iraq.
A bordo di un Airbus330, rigorosamente Covid free, Papa Francesco raggiungerà nel primo pomeriggio l’aeroporto della città di Baghdad; a bordo dell’aeromobile, si nota la presenza un quadro raffigurante la Vergine di Loreto, a cento anni dalla sua proclamazione di patrona degli aeronauti, a simboleggiare ancora di più l’importanza di questo viaggio.
Più che un semplice viaggio, una vera e propria missione di pace e fratellanza, come l’ha definita lo stesso Pontefice. Un pellegrinaggio che è già nella storia, in quanto mai prima d’ora un capo della Chiesa Cattolica aveva messo piede in terra irachena. Papa Bergoglio ha infatti fortemente voluto questo spostamento, soprattutto per esprimere la vicinanza della Chiesa ai propri seguaci, che in quelle terre sono una minoranza e per questo vengono perseguitati. I fedeli iracheni già da tempo auspicavano l’arrivo di un pontefice nella loro terra, già dai tempi di Papa Giovanni Paolo II, che però non si era mai recato personalmente dai propri discepoli. L’attuale capo della Chiesa ha invece superato tutti gli ostacoli che gli si sono presentati, uno su tutti proprio la crisi pandemica.
A tal proposito, non ci sarà ovviamente il classico bagno di folla che ha sempre accompagnato i viaggi apostolici; in aggiunta, vista la difficile situazione sul suolo arabo, è assolutamente probabile che il Santo Padre si muova su una vettura blindata.
Tra i vari incontri in programma, il più atteso è probabilmente quello che Papa Francesco avrà domani con l’ayatollah Ali Al-Sistani, massimo esponente religioso sciita, nel quale verrà affrontato in primis il tema del rispetto, della fratellanza e della convivenza pacifica tra le religioni.
Il viaggio del Santo Padre durerà quattro giorni: lunedì 8 marzo, ripartirà alla volta di Ciampino.