Com’é noto, le varianti inglese e brasiliana del coronavirus stanno diffondendosi rapidamente nel nostro paese in quanto sono forme estremamente infettive, con un indice di contagiosità superiore a quello del Covid-19.
Uno dei principali problemi dei vaccini attualmente disponibili è che non sembrano efficaci nei confronti dei germi mutati, non proteggendo dal contagio come invece ci si aspetterebbe.
Secondo le più recenti affermazioni, il vaccino Pzifer ha mostrato un’elevata capacità di neutralizzazione anche verso le varianti inglese, e brasiliana, mentre per quella sudafricana, l’effetto è stato definito significativo ma inferiore.
La sua efficacia si è rivelata praticamente equivalente a quella nei confronti della forma virale originaria, confermando i dati incoraggianti che l’azienda produttrice aveva già divulgato in precedenza.
Si tratta comunque di dati relativi a studi pre-clinici, raccolti da un gruppo di scienziati dell’University of Texas, che la Pzifer ha reso noti, nell’attesa di poter disporre di un maggior numero di dati clinici.
Intanto in Sardegna è ripresa la campagna vaccinale, con l’arrivo di 11700 dosi, probabilmente sufficienti anche per il richiamo su chi ha già ricevuto il primo vaccino.
Grazie a questo massiccio rifornimento, l’isola, che si mantiene ancora bianca per la quasi assoluta assenza di focolai, sta allestendo aree deputate alla campagna vaccinale presso Sassari, Oristano, Nuoro e Olbia.
In Sardegna è stato autorizzato l’impiego del vaccino Astra Zeneca anche per gli over 65, che ha ricevuto il via libera dopo alcune riunioni del Ministero della Sanità.
Com’é noto, questo prodotto ha causato un certo numero di effetti avversi di notevole gravità, che lo avevano sconsigliato per le persone anziane e quindi più vulnerabili.
Per assicurare una sempre più ampia copertura vaccinale e per abbreviare le tempistiche, le autorità competenti hanno preso la decisione di fare impiego del vaccino, nonostante alcune riserve tuttora in atto.
Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori è comunque preferibile vaccinare il massimo numero possibile di persone, soprattutto in vista di un’imminente terza ondata.