Quello strappo sul giubbotto avrebbe dovuto rappresentare l’ evidenza dell’assalto, violento e brutale, subita nei locali dell’ istituto Diaz.
I ricorsi al vaglio sono, tra gli altri, quelli degli agenti Nucera, che dichiarò di aver ricevuto una pugnalata durante il blitz nella struttura genovese, e quelli dell’ex sovrintendente Panzieri, che siglò il rapporto in cui si mettevano agli atti le dichiarazioni di Nucera.
AGI – La Corte europea dei Diritti dell’Uomo, rappresentata dal giudice Alena Polackova, ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da alcuni poliziotti che erano stati condannati per l’attacco alla sede scolastica Diaz, durante il G8 di Genova di 20 anni fa.
Un film che evidenzia quel che è accaduto è senza dubbio il film «Diaz» di Daniele Vicari, sconsigliato però a chi è facilmente impressionabile.
L’ autorità giudiziaria, in tutte le sue sedi, si è infatti pronunciata in modo chiaro.
Per i giudici di Strasburgo le “accuse” mosse dai coloro che si sono rivolti alla magistura “sono palesemente infondate” e la richiesta è “irricevibile”.
Il dossier in oggetto sarà distrutto entro dodici mesi dalla momento della sentenza, in conformità alle direttive della Corte in materia di archiviazione.
Inoltre, se nei tempi lunghi l’Italia ha dimostrato di essere una nazione di diritto, grazie alla garanzia della suddivisione dei poteri e all’azione rigorosa del potere giudiziario e degli altri corpi di pubblica sicurezza.
Difformemente a quanto hanno cercato di sostenere i quattro ricorrenti, la Corte europea ha sancito l’ esattezza dell’azione legale, dichiarando che «i fatti presentati non rivelano alcuna apparenza di inosservanza dei diritti e delle libertà».