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Chi non ha mai sognato e fantasticato di poter viaggiare nel tempo? Poter vedere direttamente come vivevano le persone mille anni fa o come vivranno fra cento anni sicuramente porterebbe conoscenza e consapevolezza oltre che soddisfare curiosità insite nell’essere umano. Inoltre la possibilità di intervenire sul passato per poter modificare in qualche modo il presente è un’altra eventualità che attira molto e stimola la fantasia.
Dalle ricerche di Einstein (se si va più veloci della luce, si torna indietro nel tempo) alle più recenti nel campo della Fisica, si sono aperti interrogativi e speranze per tutti coloro che non hanno abbandonato questo sogno.
Ma un’altra domanda alcuni ricercatori e studenti facenti capo all’astrofisico della Michigan Technological University, Robert Nemiroff si sono posti: e se viaggiatori nel tempo dal futuro fossero già fra di noi? Non scartando l’ipotesi, la domanda successiva è stata: se sono già qui, come possiamo riconoscerli o avere un segno della loro presenza?
La risposta è stata: Google!!
Il Professor Nemiroff ha organizzato quindi una ricerca che è divenuto uno studio accademico correlato da pubblicazione scientifica mirante ad illustrare il loro lavoro basato sullo studio dei Social Network più famosi, Facebook, Twitter e dei motori di ricerca per individuare questi ipotetici viaggiatori.
L’articolo è stato presentato ufficialmente all’American Astronomical Society meeting di Washington il 6 Gennaio scorso. In questo saggio, che analizza anche le equazioni di campo di Albert Einstein, è stato presentato il procedimento utilizzato, definito “Principio di Preveggenza“, che è consistito nell’analizzare gli eventuali riferimenti presenti in Internet di accadimenti posteriori alla data di pubblicazione della notizia. Le notizie analizzate sono l’elezione di Papa Francesco e la comparsa della cometa Ison. Nessun risultato è stato trovato perchè nessun riferimento a questa notizia è apparso su internet aprioristicamente!!!
Quindi? Non esistono viaggiatori nel tempo?
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Sicuramente la legge della non-ingerenza che mira a salvaguardare il futuro, lasciando inalterato il continuum spazio-temporale, avrebbe comunque impedito ed impedirebbe ad eventuali visitatori di modificare la realtà che stanno visitando e quindi in tutti i casi sarebbe stato molto difficile che questa ricerca potesse dare esiti diversi. Da ciò si deduce che questo risultato non indica l’assenza di visitatori provenienti dal futuro, ma solo l’assenza di prove della loro esistenza o al limite la non idoneità del mezzo utilizzato per poter dimostrare in modo sicuro l’ipotesi iniziale.