Giappone: con l'aumento nella cattura di calamari giganti aumentano gli interrogativi sul fenomeno
Decine i corpi senza vita di calamari dalle dimensioni davvero impressionanti, animali che non possono che sollevare preoccupanti ipotesi in capo agli abitanti delle zone in cui il fenomeno si concentra maggiormente. I punti più colpiti dall’ondata del fenomeno sono le coste giapponesi a largo di Sado Island, del porto peschereccio di Toyama oppure delle zone balneari di Sado e Himi. Le creature sono state recuperate nelle reti dei pescherecci che affollano le acque, sottoposte ad un’intensa attività di pesca. Gli animali recuperati mostravano dimensioni che si aggiravano attorno ai tre metri di lunghezza, altri superavano i quattro, mentre il calamaro ritrovato a Okhubo presentava una lunghezza di gran lunga superiore agli otto metri, considerato il fatto di esser stato ritrovato mancante dei suoi due tentacoli più lunghi. Insomma, una preoccupante piaga per il Giappone che negli amanti delle tesi complottiste, alimenta inquietanti interrogativi. A questo si affianca la voce degli scienziati.
Secondo le ultime interpretazioni della dottrina scientifica, i calamari giganti si starebbero spingendo verso la superficie a causa del forte fenomeno di abbassamento delle temperature delle acque che solitamente frequentano per vivere, temperature che si aggirano attorno ai sette gradi. L’abbassamento della temperatura, scesa al di sotto dei quattro gradi, pare abbia convinto molti calamari a raggiungere acqua più calde in superficie, per poter sopravvivere. Questa la ragione per cui i pescherecci incontrino sempre più tali creature dalle dimensioni incredibili. I venti possenti del Pacifico farebbero il resto, contribuendo a spingerli sulle spiagge e a provocarne la morte.