Un aereo civile, in fase di atterraggio, in un non identificato aeroporto, rilascia una scia molto densa.
Le scie chimiche sono state spesso denunciate ad alta quota, intorno agli 8000 m. La particolare condensazione di queste scie, sarebbe utile per creare uno scudo nell’ atmosfera e consentire le operazioni radio-militari grazie all’ aiuto di sofisticate installazioni terrestri. Se le scie chimiche si formano normalmente ad alta quota, perchè la scia che vediamo nel video la notiamo condensata a pochi metri dalla pista?
Normalmente, gli aerei quando atterrano, sebbene i motori siano spinti al massimo della loro potenza, non rilasciano una tale nube di gas al seguito. Il pilota, potrebbe essersi dimenticato di spegnere il tasto che innesta una sorta di “areosol” nell’ atmosfera? La scienza ci spiega che le scie di condensazione si formano ad alte quote a causa della bassa temperatura dell’ aria, che è intorno ai -25 e -40 gradi. E’ stato dimostrato, comunque, che queste scie si formerebbero anche a quote più basse con umidità pari a 0%, a patto che ci sia una temperatura di molti gradi sotto lo zero. Nel filmato si può notare nebbia nel cielo.
Il clima rigido e l’ umidità presente nell’ aria di quell’ aereoporto, potrebbero aver causato questo fenomeno di condensazione?
Spesso il cosiddetto “sprying” coinvolge anche le ali dell’ aereo. In realtà, anche questo fenomeno, spiegano gli scienziati, ha poco di strano. E’ dovuto al calo di pressione dei gas che si crea attorno all’ ala: sarebbero solo turbini di vapore acqueo condensato che escono anche dalle prese d’aria. Niente serbatoi con componenti strani nella fusoliera, sembrerebbe. Perchè , allora, a volte si formano scie nei cieli e a volte no? Questione solo di temperatura e umidità, oppure si formano perchè i piloti spruzzano volutamente nell’ atmosfera particolari agenti chimici?
La persistenza e la formazione delle scie- spiega il CICAP– è dovuta non solo all’ umidità, ma anche ai venti, le correnti, al tipo di combustibile. La sola documentazione di scie condensate, quindi, non costituirebbe una prova di scia chimica. Tale termine viene infatti riferito alle sostanze dannose per la natura e per l’ uomo che rilascerebbero nell’ atmosfera: si è parlato di metalli pesanti e polimeri nelle acque, dimostrati da analisi di laboratorio. Non possiamo sapere se questo aereo ha rilasciato scie con tali sostanze chimiche ( coloro che sono avversi a questa tesi ritengono semplicemente si tratti di fuel dumping. ossia la comune pratica che gli aerei, talvolta, usano per alleggerire un velivolo in fase di atterraggio, ogni velivolo prevede un peso massimo, di norma non raggiunnto al termine del viaggio -superato il quale l’atterraggio comporterebbe dei rischi) e ancora una volta il dubbio rimane dividendoci tra complottisti e inguaribili scettici.