Italia

Allarme terrorismo. Anche giovani italiani arruolati nelle file della Jihad

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Secondo una recente indagine del servizio di intelligence italiana, almeno cinquanta giovani connazionali comparirebbero tra combattenti impiegati nelle file della Jihad sul fronte siriano ed iracheno.

Questi sarebbero ragazzi di età compresa tra i diciotto ed i venticinque anni, reclutati sul web e convertiti poi alla guerra Santa. Solo il 20% di essi sarebbero figli di immigrati. Secondo il rapporto redatto dalla nostra intelligence, si ha motivo di pensare che l’indottrinamento sia avvenuto per mezzo di tecniche psicologiche manipolative altamente persuasive, le stesse utilizzate nei campi di addestramento per kamikaze in Pakistan. Ecco quindi spiegato come nel giro di brevissimo tempo, i giovani italiani siano stati convinti a partire per combattere nella legione straniera della Jihad.
I jihadisti sono riusciti a coinvolgere giovani residenti soprattutto nel nord Italia, in città come Padova, Bologna e Brescia, ma figurano anche ragazzi provenienti da Napoli e Roma.

Tra le nuove reclute, si ipotizza inoltre, che altre duecento persone ricoprano in Patria ruoli di mediatori, i quali dovrebbero facilitare il collegamento tra il Medio Oriente ed il vecchio continente, con il fine di ampliare sempre più il raggio di azione del reclutamento jihadista.
Tale “risorsa” è considerata estremamente pericolosa dalle autorità, in quanto tra le duecento persone, molte di loro avrebbero trascorso un periodo di addestramento in basi segrete afghane. Dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Belgio, il fenomeno di reclutamento jihadista arriva anche in Italia,considerata uno snodo particolarmente importante per i propri affari a causa soprattutto degli sbarchi di immigrati sulle nostre coste che renderebbero difficile la distinzione tra combattenti e migranti.

Anas-el-Abboubi

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