Dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama sono arrivate nuove dichiarazioni in merito alla guerra contro il terrorismo.
Nel suo ultimo discorso il Capo dello Stato americano ammette come sia stata sottovalutata, nel recente passato, la minaccia portata dall’Isis; in particolare, poco seguito è stato dato alla presenza di quest’ultimo all’interno della Siria nel periodo successivo alla guerra civile scoppiata nella regione. Obama definisce proprio la Nazione del Presidente Bashar al-Assad come l’epicentro degli jihadisti.
Proprio nelle ultime ore è stato bombardato l’impianto del gas, attualmente in mano ai fedeli dell’Isis; l’azione delle forze di coalizione guidate dagli Stati Uniti sta cercando di estirpare la minaccia terroristica da un Paese che rischia di cadere completamente in mano all’estremismo. Obama ha definito l’Isis un cancro che deve essere combattuto, ma ha ribadito come l’America non sia in guerra contro l’Islam, quest’ultima definita dallo stesso Presidente come una grande religione. La necessità è quella di mettere l’Isis in un angolo, cercando non solo di soverchiarne il potere attraverso la forza militare, ma promuovendo anche una soluzione politica all’interno dell’Iraq e della stessa Siria. Il momento è molto difficile, ma non più complicato di quello che ha accompagnato l’arrivo di Obama alla Casa Bianca, contraddistinto da 2 guerre e da una crisi finanziaria devastante.
Lo stesso Obama ha voluto sottolineare la diversità tra l’occupazione resasi necessaria nel corso delle guerre in Iraq e in Afghanistan e la semplice azione antiterroristica che viene condotta in questo momento. Il Presidente si è voluto anche soffermare sulla crisi che da qualche mese sta interessando l’Ucraina, ammettendo come il suo rapporto con il Presidente Russo Putin sia riconducibile ad una “relazione stile business“. Per concludere ha voluto rassicurare la comunità internazionale sul fatto che non ci sarà nessun confronto militare tra la stessa Russia e la Nato.
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