L’assalto alla città cura in Siria, Kobani, da parte delle truppe dello Stato Islamico, città che è sul punto di cadere in mano ai militanti islamici, crea problemi interni anche in Turchia, con la minoranza curda che ha dato vita a cortei di protesta in numerose città. La città di Kobani si trova quasi al confine con la Turchia, e la sua capitolazione, potrebbe portare ad una maggiore mobilitazione dei curdi che vivono nel paese della “Mezzaluna”; i curdi accusano il governo di Ankara di non aver fatto abbastanza per sostenere la città ed i suoi abitanti contro l’assalto dell’Isis.
Esponenti della minoranza curda in Turchia, che da anni stanno portando avanti dei negoziati con il governo, hanno dichiarato che la caduta di Kobani avrà delle ripercussioni anche in questo senso, oltre ad alimentare maggiormente la protesta.
Il sito web del quotidiano turco Hurriyet, ha comunicato che a Diyarbakır, si sono registrate otto vittime. Nella stessa città, nella giornata di oggi, ci sarà la chiusura completa delle scuole. In un’altra città, Varto, situata nell’est della Turchia, si ha la notizia della morte di un ragazzo venticinquenne, durante gli scontri che sono avvenuti tra la polizia ed i manifestanti che stavano effettuando dei cortei di protesta. La notizia della morte del venticinquenne è stata data da una agenzia di stampa, Anadolu.
Altre quattro persone sono rimaste uccise nel sudest, due nel distretto di Kurtalan e due in quello di Dargecit. Un manifestante è morto, infine, a Batman.
Anche Istanbul non è stata risparmiata dalle manifestazioni di protesta, e nel distretto di Beyoğlu si sono avuti attacchi con bottiglie molotov, diretti contro un autobus. In un altro distretto, a Kadikoy, negli scontri una persona è rimasta ferita.
Interventi da parte della polizia anche ad Ankara, dove le forze dell’ordine hanno fatto uso di cannoni ad acqua e di gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. In generale, in tutte le città più importanti della Turchia ieri si sono registrate manifestazioni di protesta, ed in alcune province le autorità hanno imposti il coprifuoco.
Intanto, si registra anche una presa di posizione di Recep Tayyip Erdoğan, presidente turco, che chiede agli Stati Uniti di cambiare strategia e di far ricorso anche ad azioni militari terrestri per sconfiggere l’Isis, in quanto i raid aerei non sono sufficienti a fermare l’avanzata delle truppe islamiche.