Può capitare, talvolta, che a cambiare i destini di una squadra siano gli acquisti a parametro zero piuttosto che i colpi di mercato a doppia cifra.
Il caso più eclatante a sostegno di questa tesi risale a qualche anno fa: estate 2011, Pirlo in scadenza di contratto col Milan viene ingaggiato dalla Juventus da svincolat0, diventando poi l’architetto della squadra che metterà in fila tre scudetti, conditi da diversi record.
La dirigenza rossonera non fece una gran figura ma, ampliando il discorso, il Milan ci ha sempre saputo fare con i parametri zero, e gli ultimi ingaggi confermano tale tendenza. Honda, Menez e Alex sono stati protagonisti in questo inizio di stagione, in modo particolare il Giapponese che con 6 reti messe a segno è vicecapocannoniere della serie A insieme a Tevez. Di poco inferiore il rendimento del Francese, 3 gol a cui si aggiungono il contributo di classe e personalità che Menez ha regalato in modo copioso all’attacco rossonero. La difesa di Inzaghi talvolta balla ancora, ma Alex è senz’altro l’elemento di spicco del reparto arretrato. Fra i giocatori arrivati a parametro zero e promossi c’è anche Djordjevic, acquistato dalla Lazio per dare maggior spinta all’attacco e non dover dipendere dallo stato di salute (spesso cagionevole) di Klose. Ebbene, il Serbo ha siglato finora cinque reti, portando la Lazio, dopo un inizio stentato, in zona Champions. Promosso a pieni voti anche l’ex Barcellona Keita, preso dalla Roma a costo zero, che si è rivelato un giocatore di esperienza – e questo si sapeva – ma anche di grande dinamismo e che nel giro di poche partite si è impossessato del centrocampo giallorosso.
Per un Alex promosso a pieno titolo, i casi Vidic, Evra e Cole, apparsi, almeno in questo inizio, sbarcati nel Belpaese già ben bolliti. Bocciatura, piena per Vidic e per l’Inter. L’ex difensore centrale del Manchester United era stato ingaggiato per dare solidità ed esperienza al reparto arretrato nerazzurro ma, dopo un inizio positivo, il giocatore si è perso, trascinato a fondo dai problemi della squadra. Avrebbe dovuto portare alla Pinetina la sua mentalità vincente, perciò fanno ancora più scalpore gli errori, alcuni anche gravi se si tiene conto della qualità e dei trascorsi del giocatore, colonna del Manchester di Alex Ferguson.
Fra i promossi e i bocciati, ci sono i rimandati: è il caso di Ashley Cole e Evra. L’ex Arsenal, rinforzo di caratura internazionale giunto alla Roma dalla Premier League. L’esterno sinistro sta trovando non poche difficoltà di inserimento, e alterna prestazioni discrete ad altre sotto tono. Il tecnico Garcia ha fatto capire di voler puntare su di lui, ma le voci di mercato lo danno già in partenza a Gennaio e la sua marcatura a Robben nel rovescio contro il Bayern non permettono di coltivare grandi sogni di gloria. Sulla stessa lunghezza d’onda, lo juventino Evra. Per l’ex capitano dei Red Devils, spesso saltato, e sempre intento a fare null’altro che il proprio compitino, inizio assolutamente deludente, con il costante rimpianto, quando è in campo, di non vedere Asamoah al suo posto. Troppo poco.