La notizia che un gruppo di militari USA, provenienti da uno delle nazioni africane più colpite dall’epidemia di Ebola, è stato indirizzato in Italia per effettuare un periodo di isolamento prima di rientrare negli Stati Uniti è stata confermata dall’Ambasciata USA di Roma. Attesi da militari italiani in tuta anticontaminazione, i soldati – tra cui il generale Darryl Williams, ex comandante delle forze americane in Africa – resteranno in isolamento per 21 giorni per essere tenuti sotto controllo prima di ottenere il placet per raggiungere le loro famiglie.
Potrebbe essere questa la misura che il Pentagono potrebbe adottare per tutti i militari che dovrebbero rientrare in patria e che sono provenienti dai luoghi dove è presente il temibile virus. Infatti, altri trenta soldati dovrebbero arrivare oggi per riunirsi al primo gruppo già a Vicenza per sostenere un monitoraggio controllato.
Solo in Liberia sono di stanza altri seicento militari statunitensi ma nessuno ha mostrato alcun sintomo di Ebola.
Achille Variati, sindaco di Vicenza ha tranquillizzato la popolazione sostenendo che le autorità americane gli hanno confermato il fatto che si tratta esclusivamente di uno scrupolo ulteriore non essendoci stato alcun segnale di pericolo di contagio da parte dei loro militari.
In Italia, fino ad ora, non si sono registrati casi di contagio anche se il livello di attenzione rimane particolarmente alto, come ha dimostrato l’allarme attivato a Marina di Carrara per via dell’arrivo di una nave cargo proveniente dalla capitale della Guinea.
Scattato immediatamente il piano anti Ebola, la nave è stata bloccata in rada dove ha atteso i controlli medici per ottenere il permesso di entrare in porto a caricare del marmo.
Nel frattempo l’Australia ha deciso di sospendere il flusso migratorio proveniente dall’Africa per impedire al virus di entrare nel territorio.