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Svolta nel caso di Elena Ceste: non si tratterebbe di suicidio

Dalle prime perizie, ancora non è chiaro se l’assassino abbia usato delle armi per uccidere Elena Ceste ma a quanto pare il corpo è stato nascosto con cura e nel modo migliore per non farlo ritrovare mai più.

Il rinvenimento, dopo mesi di ricerche, è stato effettuato il 18 ottobre. Il corpo ritrovato è quasi irriconoscibile; infatti, con piogge, gelo e caldo, sarebbe bastato un altro anno e il cadavere si sarebbe decomposto completamente e sarebbe sparito nella terra e nel fango.

Quello che è sicuro è che non ci sono lesioni nel cranio e ma si stanno compiendo analisi più approfondite non solo sul corpo ma anche sui resti organici e sulle larve presenti.

Parti del corpo della donna, come mani e braccia, sono stati ritrovati lontani dal resto del corpo però, precisano i medici, si tratta di un fenomeno del tutto naturale dovuto ai movimenti della terra e del fango nei dintorni oltre che alle condizioni atmosferiche. Ancora nessuna traccia dei piedi e delle gambe che molto probabilmente si sono deteriorati come è successo al cranio. Il collo ha fatto la stessa fine deteriorandosi e scomparendo del tutto. In questo modo sarà ancora più difficile risolvere il caso e avere delle prove.

Il marito, Michele Buoniconti, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per omicidio e occultamento di cadavere si dichiara tranquillo. È stato infatti lui stesso a dare l’allarme della scomparsa della moglie subito dopo aver accompagnato i bambini a scuola, ha raccolto i vestiti della donna trovati in cortile e ha controllato, nei mesi successivi, più volte il rio Mersa.

Il capo della procura Giorgio Vitari ammette che queste non sono prove che sia stato lui a commettere l’omicidio.
Si aspettano dunque ulteriori esami sui tessuti della vittima per individuare altre prove chiarire dei sospetti. Il marito intanto ammette di sentirsi sereno e nei prossimi giorni dovrà incontrare il suo avvocato Claudia Girola.

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