Per l’ex commissario tecnico della nazionale italiana Cesare Prandelli il suo trasferimento in Turchia avrebbe dovuto rappresentare la svolta dopo il deludente mondiale brasiliano. Eppure, dati alla mano, l’avventura calcistica sulla panchina del Galatasaray è divenuta per Prandelli, probabilmente, uno dei momenti più complicati della sua carriera: l’ultima sconfitta per 4 – 0 contro la squadra del Basaksehir, e un girone iniziale di Champions al di sotto delle aspettative, stanno rendendo la sua permanenza a Istanbul un autentico calvario, con il tecnico di Orzinuovi ad un passo dall’esonero.
Che quello turco sia un campionato ostico lo sanno bene anche altri allenatori del calibro di Roberto Mancini che, sul finire della scorsa stagione, ha vissuto un’esperienza non esaltante proprio con il Galatasaray. Ma nel calcio, si sa, quello che conta sono i risultati e in questo primo scorcio di campionato la squadra di Prandelli è posizionata, dopo sette giornate, in un deludente quinto posto. A dire il vero i rivali del Besiktas, club che al momento detiene il primo posto, distano un solo un punto di distacco, ma è il gioco, o meglio l’assena di quest’ultimo, dell’undici di Prandelli a destare le maggiori preoccupazioni.
Anche la Champions League non ha regalato i risultati sperati: i quattro goal subiti in Turchia alla terza giornata contro i fortissimi tedeschi del Borussia Dortmund ( dopo la sconfitta analoga di due settimane prima in casa dell’Arsenal) è stato il primo campanello di allarme per una squadra che sembra fuori forma, con una difesa troppo facilmente perforabile ed un attacco desolatamente anemico. I giocatori del Galatasaray difendono il proprio allenatore, anche se ormai quello di Prandelli sembra un vero e proprio “caso” calcistico in cui ritorna alla mente quanto già visto nel mondiale giocato dagli azzurri in Brasile: dal gioco lento e prevedibile a una rosa di giocatori privi di motivazioni, con i vari Cassano e Balotelli protagonisti in negativo di quella che doveva essere la loro vetrina mondiale e che, forse, è divenuto l’epitaffio per le loro rispettive carriere.
Ora bisognerà capire fino a che punto Prandelli, attaccato qualche settimana fa anche dall’ex pupillo Balotelli, sarà in grado di gestire questa difficile situazione. E alcuni dubbi nascono proprio dalla scelta, forse un po’ repentina, di voler partire per una piazza complicata come quella del Galatasaray avvenuta dopo le dimissioni da tecnico della nazionale. Forse Cesare Prandelli avrebbe potuto gestire con maggior oculatezza il suo tempo libero, scegliendo club italiani che in quel momento erano privi di allenatore (come ad esempio la Juventus che, dopo l’addio di Conte, aveva mostrato nei suoi confronti un certo interessamento), oppure prendersi un periodo di pausa e aspettare club come l’Inter e il Napoli che stanno vivendo un periodo difficile con i loro rispettivi ct a rischio di esonero. Trasferirsi in Turchia è stata una scelta dettata dalla voglia di lasciare le polemiche e il calcio italiano ma che, al momento, più che una prova di riscatto si sta trasformando in un vero boomerang per l’ex Ct azzurro.