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A Verbania, Belluno e Bolzano si vive meglio

I risultati del rapporto, condotto per verificare il tasso di vivibilità ambientale di 104 capoluoghi di provincia di tutta Italia e redatto in collaborazione con Il Sole 24 Ore e Ambiente Italia, sono stati resi noti nella giornata di ieri a Torino.

I rilevamenti effettuati hanno permesso a Verbania di salire sul gradino più alto del podio in quanto città più vivibile, seguita da Belluno, medaglia d’argento e Bolzano, che si accontenta del bronzo. A Trento e Pordenone vanno i piazzamenti d’onore. Nelle ultime posizioni si trovano invece Crotone, Isernia e Agrigento.

Ma nonostante le facili apparenze, i capoluoghi “vincitori” hanno mostrato alcune importanti defezioni: Belluno e Verbania, ad esempio, disperdono più del 30% dell’acqua posta in rete, Pordenone depura, in numero esiguo, i propri scarichi fognari mentre a Trento si registrano valori smisurati di biossido di azoto.

Per condurre l’indagine e stilare così la classifica sono stati presi in considerazione 18 indicatori: tra questi, 5 si basavano sulla mobilità, 3 si riferivano alla qualità dell’aria e altrettanti sull’amministrazione dell’acqua, 2 su offerta e utilizzo del trasporto pubblico, sulla produzione e gestione della raccolta differenziata e sulle energie rinnovabili e 1 sull’indice di incidentalità sulle strade.

Dal rapporto è emerso che è solo nella città di Bolzano che gli spostamenti tramite mezzi privati rappresentano poco meno di un terzo dei movimenti complessivi motorizzati; Oristano si insedia al primo posto per la produzione procapite di rifiuti, mentre i comuni di Vibo Valentia, Chieti e Como devono ancora fare i conti con la dispersione dell’acqua.

A Benevento, Catania e Messina, il depuratore serve meno del 50% della popolazione, a differenza invece di Perugia e L’Aquila che invece fanno registrare percentuali eccellenti.

Vittorio Cogliati Dezza, il presidente di Legambiente, ha ribadito a gran voce che

“c’è bisogno di una strategia positiva di trasformazione delle città. Serve un piano nazionale che assegni alle città un posto di primo piano nell’agenda politica che superi la frammentazione dei singoli provvedimenti”.

Il leader di Legambiente si è detto amareggiato e sorpreso per le prossime manovre del governo italiano, poiché

“il decreto SbloccaItalia rappresenta solo l’ennesima occasione persa. E le città pagheranno anche questo”.

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