Un 76enne, ha sparato ad 8 vicini di casa ad Afragola ed è successivamente fuggito cercando di rifugiarsi in Molise, dove abitano le figlie. Dopo la sparatoria è scattata subito la “caccia all’uomo”, che ha impegnato polizia e carabinieri, che hanno poi arrestato l’ex guardia giurata a Campobasso.
Al momento dell’arresto l’uomo non ha opposto resistenza alle forze dell’ordine. I colpi d’arma da fuoco, sparati con il suo fucile da caccia, caricato a pallini, hanno causato il ferimento di 8 persone tra le quali tre minori, rispettivamente di 7, 11 e 16 anni.
Il pensionato abita in una zona degradata della cittadina campana, in via Ciaramella, ed ha esploso i colpi d’arma da fuoco dal balcone del suo appartamento utilizzando un fucile che deteneva con regolare porto d’armi. La sparatoria è arrivata a seguito di una serie di litigi che si protraevano da anni per i più svariati motivi: si va dai rumori molesti, alla lotta per i posti auto in cortile, fino all’ultima scintilla, rappresentata da un cancello non chiuso.
Dopo che l’uomo si è dato alla fuga, la sua posizione è stata tenuta sotto controllo ed a Campobasso gli aventi lo hanno arrestato. All’ex guardia sono state sequestrati il fucile, che aveva un colpo in canna, alcune cartucce di riserva ed una piccola mannaia. Dopo l’arresto l’uomo è stato accompagnato presso il carcere di Campobasso.
I feriti sono stati medicati in ospedale, ed alcuni di loro sono stati dimessi a distanza di poco tempo, con delle prognosi di 10 giorni. Gli agenti che lo hanno fermato hanno dichiarato che l’ex guardia giurata non è apparso affatto pentito del suo gesto. Il bilancio della sparatoria poteva essere molto più grave, come hanno spiegato gli investigatori che seguono il caso. Secondo il nipote dell’uomo, che si è scusato a suo nome, dicendo che non doveva sparare, la causa di questo “raptus” improvviso sono proprio i rapporti condominiali con molte incomprensioni, che duravano ormai da sette anni.
Una delle persone ferite ha dichiarato che l’uomo ha iniziato ad inveire per il cancello aperto subito dopo il loro arrivo con la macchina al ritorno dall’ospedale, senza nemmeno lasciare il tempo per chiuderlo, e di aver sentito subito dopo dei colpi e di essersi buttata a terra cercando di riparare il figlio.