Nel fine settimana appena trascorso sono iniziate le operazioni per riportare in Russia i 15.000 turisti che erano ancora bloccati all’aeroporto di Sharm El Sheik. Dopo l’attentato terroristico sul volo Metrojet le principali compagnie aeree hanno deciso di bloccare i voli in quella tratta, predisponendo degli aerei speciali per il trasporto dei propri connazionali. La Gran Bretagna ha deciso di inviare due C17 per riportare a casa i turisti inglesi, mentre quelli italiani sono tornati ieri mattina. Il Presidente russo Vladimir Putin, dopo la decisione di bloccare i voli per l’Egitto, ha fatto partire diversi aerei per il trasporto dei connazionali, che sono quasi 15.000. Fino a qualche giorno fa, però, i turisti russi presenti in Egitto erano 79.000, una parte dei quali è tornata in Russia subito dopo l’incidente dell’airbus, quando ancora i voli non erano stati bloccati.
A dare la notizia del rimpatrio dei turisti è stato il vice presidente Arkady Dvorkovych, il quale ha assicurato che entro oggi tutti i connazionali torneranno in Russia senza problemi. Come per la Gran Bretagna, anche i turisti russi non potranno portare con loro le proprie valigie, ma solamente un bagaglio a mano, il quale verrà accuratamente controllato dagli agenti di sicurezza. Le valigie verranno trasportate in Russia con un aereo merci, dopo un accurato e meticoloso controllo.
Dvorkovych ha anche informato la stampa che saranno presenti in Egitto degli esperti che avranno il compito di controllare la sicurezza degli aeroporti. La decisione è stata presa dopo la conferma dello scarso controllo delle valigie alla dogana e dalle critiche di un turista, il quale ha affermato che durante i controlli (in seguito all’esplosione dell’airbus) la tecnica utilizzata dagli agenti non era stata molto accurata. L’incidente porterà problemi anche al turismo in Egitto, paese che ospita ogni anno più di 3 milioni di russi, amanti delle spiagge, e che aveva iniziato anche una serie di rapporti commerciali con lo stato ex sovietico.