Sono passati 10 anni dalla precedente vittoria di Ken Loach, con il film “Il vento accarezza l’erba”, ed il regista inglese torna a ricevere la Palma d’Oro nella 69esima edizione del festival che si svolge in Costa Azzurra. La giuria ha assegnato il premio per il film “I, Daniel Blake”, nel quale Loach narra la vicenda di un carpentiere di 59 anni disoccupato e con problemi di salute, che incontra una mamma single, anche lei senza lavoro. Un film nel quale si mescolano sentimento e solidarietà, che vengono messi in primo piano di fronte ad un sistema assistenzialistico che vive una impasse burocratica.
Al momento della consegna del premio, che è stata fatta da Mel Gibson, da parte del pubblico in sala è partita una standing ovation nei confronti del regista, che ha successivamente rivolto un invito sia ai componenti della sua troupe che ai lavoratori del Festival dicendo di “restare forti” perché questo Festival rappresenta un punto importante per il futuro del cinema stesso, e di non dimenticare le storie dei personaggi, alle quali il suo film si è ispirato, in un momento mondiale nel quale il “neoliberismo” rischia di mettere in brutte condizioni molte persone.
Loach ha concluso dicendo che “Non solo un altro mondo è possibile, ma è necessario”. Secondo il regista inglese, il cinema continua a portare avanti molte tradizioni, una delle quali è proprio la protesta da parte del popolo contro i “potenti”.
Il presidente della giuria, George Miller, ha parlato di una esperienza “spossante”, ma molto bella, ed ha voluto definire la scelta effettuata dai giurati, tra i quali anche l’italiana Valeria Golino, con due semplici parole, “rigore” e “felicità”. La serata finale del Festival di Cannes è stata densa di emozioni, di standing ovation, ma anche di lacrime sul palco; sono stai premiati anche “Un certain regard” e “Quinzaine”, mentre i film italiani in gara non hanno avuto riconoscimenti.
Nella conferenza stampa del dopo premiazione, George Miller, ha ricordato che i premi da assegnare erano otto, di fronte ai 21 film presentati, e quindi anche alcuni film che avrebbero meritato il premio sono rimasti esclusi, ma l’assegnazione è avvenuta alla fine di un dibattito tra i giurati che è stato molto rigoroso. Valeria Golino, insieme a Donald Sutherland, ha consegnato il Grand Prix de la Jury, a Xavier Dolan il giovane regista canadese, solo 26enne, per il suo film “Juste la fin du monde”, nel quale sono stati impegnati attori di alto livello come Gaspard Ulliel, Marion Cotillard, Lea Ledoux e Vincent Cassel. Dolan era molto emozionato ed ha dedicato il premio alla sua famiglia.