L’Onu ha appena diffuso il rapporto 2015 denominato “World Water Development“, che raccoglie le previsioni sulle riserve d’acqua disponibili nel prossimo futuro in base alle stime effettuate da numerosi esperti nel campo.
I risultati sono particolarmente preoccupanti, in quanti entro 15 anni si potrebbe verificare un calo dell’acqua nella misura del 40%. Per poter giungere ad una tale conclusione è stato considerato un consumo pari a quello odierno.
A determinare un risultato così negativo sarebbero la scarsa omogeneità nella distribuzione della fondamentale risorsa e i forti sprechi perpetrati in questi anni. In molte zone è stata drammaticamente prospettata una completa scomparsa dell’acqua, con conseguenze inevitabili sulla crescita economica e sulla stessa esistenza delle persone. Inoltre, ad inficiare sul consumo di acqua dei prossimi anni sarebbe anche l’aumentare della popolazione presente sulla Terra, che porterà ad un’inevitabile crescita della domanda di beni e servizi.
Considerando che circa il 70% dell’acqua dolce attualmente disponibile viene destinata all’agricoltura (percentuale che sale al 90% nei Paesi meno sviluppati) la situazione appare molto grave.
Proprio la crescita della popolazione mondiale porterà, inoltre, alla conseguente necessità di un aumento del 60% del cibo a livello globale, addirittura del 100% se soffermiamo l’analisi alle realtà meno sviluppate. Diventa pertanto inevitabile incrementare velocemente l’efficienza; ridurre gli sprechi e aumentare la produttività è essenziale. È stato anche sottolineato come nei Paesi in via di sviluppo si stia assistendo ad un aumento delle città.
Il rapporto 2014 sulle prospettive di urbanizzazione ha evidenziato come siano soprattutto l’India, la Nigeria e la Cina ad aver effettuato uno “scatto” importante in questo ambito. E in questo contesto il 40% delle costruzioni è costituito da vere e proprie baraccopoli; per tale motivo, spesso la scelta obbligata è rappresentata da acquedotti obsoleti, che hanno un’efficienza bassissima, con sprechi di acqua inevitabili.
Ove possibile diventano fondamentali sistemi di raffreddamento degli impianti più efficaci, oltre ad una spinta decisa all’utilizzo di fonti rinnovabili quali l’eolico, il geotermico e il solare.
L’Onu ha voluto indicare come la domanda di acqua che verrà effettuata in futuro dall’industria manifatturiera globale vedrà un aumento di circa il 400% entro il 2050. Michael Jarraud, a capo di “Onu-Acqua“, che opera anche in qualità di Segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, ha voluto sottolineare come esista un consenso a livello internazionale nel considerare fondamentali i servizi igienico-sanitari per poter raggiungere diversi obiettivi in tema di sviluppo sostenibile.
La disponibilità di acqua, sempre secondo Jarraud, è legata indissolubilmente a fattori quali il cambiamento climatico, lo sviluppo dell’agricoltura, la sicurezza a livello alimentare, la salute, l’uguaglianza e all’educazione. Il report diffuso dall’Onu diventa, pertanto, fondamentale per avere coscienza dell’importanza del ruolo dell’acqua negli anni a venire.