Lo scorso 13 novembre il mondo intero è nuovamente precipitato nel baratro della paura. Tutti i popoli si sono uniti al dolore delle famiglie delle vittime di Parigi ed hanno dimostrato loro solidarietà e vicinanza. Ad avere la meglio in queste ore, però, è la paura che impedisce a chiunque di vivere la propria quotidianità in maniera serena. Ieri, ad esempio, è stata evacuata un’area dell’aeroporto londinese di Gatwick per un allarme bomba. Oggi il medesimo scenario si è riproposto a Mosca. Quattrocento persone sono state invitate a lasciare la stazione di Kursky per il pericolo di una deflagrazione annunciata via telefono da un anonimo.
A seguito di alcuni controlli a tappeto, le forze di polizia russe non hanno trovato nessun ordigno, ma la paura è stata davvero tanta. Senza alcun dubbio, a dover temere di più è chi si è divertito a lanciare un allarme del tutto privo di fondamento che, stando a quanto dichiarato dalle fonti ufficiali russe, potrebbe rischiare di trascorrere i prossimi tre anni in carcere. Ciò che però deve far riflettere è il fatto che a sentirsi vulnerabile di fronte al rischio terrorismo è il mondo intero. Anche quella Mosca di Vladimir Putin che si è schierata al fianco del siriano Bashar Al Assad e che si è messa alla testa della battaglia contro il terrorismo di matrice islamica, teme una guerra che, almeno per il momento, è estremamente difficile da capire ed interpretare. Di sicuro, la psicosi di nuovi attentati sta letteralmente paralizzando i popoli d’Europa e non solo.
In ogni caso, stando alle dichiarazioni rilasciate dal Primo Ministro francese Manuel Valls all’emittente RTL, pare che non sia affatto da escludere il rischio di nuovi attentati sia in Francia che nel resto d’Europa. Una cosa è certa: alla stazione Kursky di Mosca l’allarme bomba è rientrato e sono state regolarmente riprese tutte le attività. L’allerta, comunque, è elevata e non è impossibile che possano palesarsi altre situazioni come quella di questa mattina.