ArcelorMittal spegne Taranto. L’amministratore delegato Lucia Morselli ha inviato ai sindacati il calendario con le date relative allo spegnimento degli altiforni dell’ex Ilva. La prima data da cerchiare in rosso è quella del 13 dicembre, giorno in cui verrà spento l’Afo2. Si proseguirà dunque a fine dicembre con l’Afo4. Infine, il 15 gennaio 2020 sarà spento l’Afo1, che è anche l’altoforno più grande del Vecchio Continente. Già lo scorso 5 novembre la Morselli aveva comunicato alle sigle sindacali l’intenzione di spegnere gli altiforni presenti a Taranto. Di fatto, equivale a chiudere l’acciaieria più grande d’Europa. Tra le prime reazioni, si registra quella del governatore della Puglia Michele Emiliano, secondo cui in realtà il calendario proposto da Morselli sarebbe soltanto un bluff.
Nuovo tavolo di confronto richiesto dal Governo
Facendo leva sulla procedura ex 47, il Governo italiano ha convocato sindacati e azienda a un nuovo tavolo di confronto, con l’obiettivo di avere un dialogo costruttivo con ArcelorMittal. Dovrebbero presenziare all’incontro, oltre all’ad della multinazionale franco-indiana, anche i segretari nazionali dei sindacati di Cgil (Maurizio Landini), Cisl (Annamaria Furlan) e Uil (Carmelo Barbagallo).
La protesta delle aziende dell’indotto
Le aziende dell’indotto sono sul piede di guerra. In un recente incontro chiesto e ottenuto con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, hanno denunciato il fatto che la multinazionale ArcelorMittal stia abbandonando definitivamente la città di Taranto senza prima prima saldare i pagamenti, costringendole di fatto a non poter garantire lo stipendio ai propri lavoratori. I sindacati presenti presso il Comune pugliese hanno però replicato sottolineando le recenti dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Lucia Morselli, con cui ha assicurato il pagamento il rispetto di tutti gli accordi presi con le aziende dell’indotto.