Un passato torbido quello di Anis Hannachi, il 24 enne arrestato a Ferrara nella giornata di ieri. L’uomo infatti era il fratello dell’attentatore di Marsiglia e lo avrebbe aiutato a compiere la strage alla stazione. Secondo gli inquirenti, fu lo stesso Anis a radicalizzare il fratello, dopo essere partito in Siria nel 2014 come foreing fighters, rispondendo presente alla chiamata di Al Baghdadi, califfo del sedicente Stato islamico.
Anis ed il fratello, poco prima dell’attentato avvenuto nella città di Marsiglia nel mese di agosto, si erano scambiati diversi sms, finalizzati a preparare al meglio l’attentato in stazione. Ad oggi, non ci sono prove che Anis Hannachi volesse compiere un attentato nel nostro Paese, né che avesse qualche conoscenza profonda in quel di Ferrara capace di aiutarlo a livello logistico. L’identità di Anis in ogni caso non è nuova alle forze dell’ordine italiane. Infatti, tre anni fa venne respinto sull’isola di Favignana, dove era sbarcato con un barcone insieme ad altri migranti. Allora venne rispedito indietro, ma nulla gli ha impedito tenersi informato non soltanto su quanto accadeva in Francia ma anche di tornare in Italia.
L’uomo, dopo essere stato rintracciato dalla polizia italiana, è stato arrestato a Ferrara nella giornata di lunedì. Ancora non si conosce in maniera esatta il periodo di permanenza del tunisino nel nostro Paese, ma gli inquirenti sono convinti che sia arrivato tra mercoledì e giovedì. Anis Hannachi era ospite di un connazionale, sul quale non vi sono sospetti circa un eventuale legame con l’Isis. Nell’abitazione dove è stato ospite per 3-4 giorni, Anis era insieme ad altri quattro connazionali, tutti studenti. Anche sul loro conto, al momento, non risulterebbe alcuna prova circa un coinvolgimento con l’attentato organizzato a Marsiglia dal fratello di Anis a fine agosto. Proseguono intanto le indagini sul 24 enne tunisino, in concerto con le autorità francesi.