Il 17 Ottobre del corrente anno è stata scritta un’altra pagina nera del calcio mondiale: ad appena una settimana di distanza tra lo scontro tra i giocatori di Serbia ed Albania, generato da una provocazione di natura politica in campo, in Argentina l’inferno invade il prato di gioco.
Durante il derby tra le squadre “Deportivo Roca” e “Cipolletti”, tenutosi all’interno di un campionato di terza divisione (l’equivalente della nostrana Lega Pro), è accaduto l’imprevedibile; tutto nato dall’ammonizione del difensore Marcos Lamolla della squadra dei Cipolletti, che pare non aver reagito bene al cartellino giallo. Infatti il giocatore, dopo un acceso litigio prima con l’arbitro e poi direttamente con gli avversari, ha percorso con grande foga la distanza che lo separava dal difensore avversario Nicols Alegria, per tentare di colpirlo. Il match si ferma al minuto 68′: il direttore di gara tenta di tenere la situazione sotto controllo, espellendo prima il calciatore che ha dato vita a tutto ciò, Lamolla, poi tirando fuori il rosso anche per altri giocatori, uno per squadra. Si scatena però la vendetta di Lamolla: qui iniziano a vedersi calci e pugni da parte di entrambe le squadre ed a questo puntol’arbitro è costretto ad interrompere la partita. Il bilancio finale di tale polverone è di 12 espulsi,distribuiti tra le due le squadre.
La Federazione argentina infliggerà ora pesanti penalizzazioni per questo episodio ad entrambi i club calcistici e forse anche l’arbitro sarà interrogato per la mancanza di capacità di controllo della situazione. Certo è che lo sdegno per quanto accaduto aleggia intorno a tutti i giocatori coinvolti, che secondo la maggioranza dei tecnici non meritano di giocare ancora in tale campionato.