Si è svolta questa mattina a Torino un’operazione della Digos che ha portato all’arresto di sette persone. L’operazione ha compreso anche 30 perquisizioni che sono state effettuate in varie regioni italiane, ed in particolare nel Lazio. Oltre ai sette anarchici arrestati, altri otto sono al momento indagati.
L’operazione, denominata “Scripta manent”, è stata lanciata contro persone appartenenti alla “Federazione Anarchica Informale”, contro le quali ci sono accuse di terrorismo e che sono ritenute responsabili di tre esplosioni di bombe. Le prime due avvennero a Fossano, nel 2006 che avevano come obiettivo la caserma degli Allievi Carabinieri, mentre l’ultima, un anno dopo, avvenne nel quartiere torinese di Crocetta.
I magistrati hanno portato avanti l’indagine analizzando, nel corso degli anni, grandi quantità di documentazione “ideologica” del Fai, arrivando così a definire la struttura dell’associazione ed anche la sua internazionalizzazione, che è andata avanti nel corso degli anni. Nelle perquisizioni, che oltre al Lazio hanno interessati anche abitazioni in Liguria, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Campania ed Abruzzo, sono state impiegate anche squadre cinofile.
Al Fai sarebbero attribuite le bombe poste sotto casa di Romano Prodi e di Cofferati, l’attentato portato a Milano contro Palazzo Marino e la “gambizzazione” di Adinolfi.
Non azioni isolate dunque, ma una vera e propria rete di collegamenti, e proprio l’attentato contro l’Ad, dell’Ansaldo dette il via, nel 2016 alle indagini della Digos del capoluogo piemontese, che stamani hanno prodotto gli arresti. In precedenza, nel 2013, a Roma, atri due esponenti dell’organizzazione anarchica erano stati arrestati in quanto colpevoli di una serie di attentati, tredici, compiuti nella zona dei Castelli Romani, tra il 2010 ed il 2013, e nel 2014, a Bologna ci furono altri due arresti per gli attentati contro le caserme dei carabinieri di Parma e di Genova.