Ha 23 anni ed è per metà italiano e per metà marocchino, Elmahdi Halili, il ragazzo arrestato questa mattina a Torino dalla Polizia di Stato. Il criminale non è nuovo alle indagini: già nel 2015 ha infatti patteggiato una condanna a due anni di reclusione. Causa: istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. In quel periodo, infatti, l’italo-marocchino era stato ritenuto colpevole della diffusione di alcuni testi propagandistici riguardanti l’Isis. I primi testi di questo tipo scritti completamente in lingua italiana.
Dal 2015 ad oggi il percorso di radicalizzazione islamica di Elmahdi Halili non si è interrotto, al contrario. Nel tempo il suo cammino verso il terrorismo islamico si è fatto sempre più intenso, portandolo a coinvolgere sempre più seguaci e ad intessere rapporti profondi con diversi membri dell’estremismo islamico. L’arrestato è stato trovato infatti in possesso di molto materiale propagandistico volto ad inneggiare la guerra santa musulmana contro gli infedeli, la cosiddetta jihad. A quanto pare, le fonti d’ispirazione per Elmahdi sono stati Abu Mohammed Al Adnani – portavoce della propaganda Isis ucciso il 30 agosto 2016, ad Aleppo, Siria settentrionale – e Anwar Al Awlaki, meglio noto come il ‘Bin Laden di internet’.
Nel corso dell’indagine sull’estremismo islamico condotta dalla Polizia sono stati indagati diversi soggetti, non unicamente di origine straniera. Tra di essi sono emersi infatti anche alcuni cittadini italiani che si erano convertiti all’Islam negli scorsi mesi.
I decreti di perquisizione, che hanno portato all’arresto dell’italo-marocchino in Piemonte, sono scattati anche a Napoli, Milano, Bergamo, Modena e Reggio Emilia.