E’ un social network ancora in versione “alfa”, ma il suo nome è già abbastanza nota. Stiamo parlando di “Ello“, da alcuni già etichettato come l'”anti Facebook”. E questa definizione pare non dispiacere agli ideatori di questo social, che in quello che si può definire una specie di “manifesto ideologico” attaccano la creatura di Zuckerberg, affermando come:
“Il social più famoso del mondo sia in mano agli inserzionisti, visto che ogni azione degli utenti è tracciata e trasformata in dati per i pubblicitari, rendendo l’utente stesso il prodotto che viene messo sul mercato”.
Ello (almeno nelle intenzioni) “si pone come obiettivo quello di imporre una logica totalmente differente“. I suoi ideatori hanno, infatti, affermato di ritenere che:
“Un social network sia un mezzo per dare potere a chi lo utilizza e non per ingannare, manipolare ed ingannare”
Nella pratica su cosa punterà questo nuovo nato nella categoria dei social? A quanto pare il modello sarà quello “freemium”, ovvero il rilascio graduale di servizi a pagamento.
Per quanto concerne l’aspetto grafico, la strada scelta è quella della semplicità e dello stile, a partire dal “logo”, che altro non è che un sorriso molto stilizzato. Il social sarà,invece, una sorta di via di mezzo tra Google + e Tumblr. Insomma, il punto di forza di questo social, più che la parola scritta è l’immagine, come confermato da uno dei suoi creatori. Paul Budnitz ha infatti affermato che:
“Una delle peculiarità di questo social è l’intuitività dell’interfaccia e il fatto che si sappia sempre chi ha creato o postato per primo un contenuto”.
L’idea di questo social è nata dalla convinzione che quelli attuali non siano “interessati ai propri utenti” e li considerino come pura e semplice “merce”. Da qui l’idea di fare un social totalmente diverso. Il periodo di prova è durato circa 12 mesi e l’ingresso ufficiale nell’universo dei social network è avvenuto questa primavera. Il boom è arrivato pochi giorni fa, anche grazie all’appoggio dato dai fondatori di Ello alla protesta del mondo Lgtbq, che sta portando avanti una protesta contro la decisione di FB di chiudere i profili di alcune “drag-queen”, asserendo che è necessario usare il proprio nome reale sul famoso social-network. Su Ello invece non vi è questa limitazione e secondo molti (nonostante i numeri stiano già frenando, per un social che, comunque, ha toccato anche le 40 mila richieste l’ora) “l’esodo è già partito” e a chi manifesta perplessità sulla possibilità di non usare il proprio nome reale, i fondatori di questo nuovo social hanno risposto assicurando che:
“Atteggiamenti discriminatori e illegali porteranno al ban immediato e perpetuo dal social”.