Arriva il secondo capitolo di Divergent, al cinema arriva Insurgent. Recensione e trailer
Finalmente è arrivato nei cinema Insurgent, il secondo capitolo della saga ispirata ai romanzi di Veronica Roth. Sequel molto atteso, visto gli ottimi incassi fatti registrare in tutto il Mondo dal suo primo capitolo, Divergent. La saga di Divergent ricorda da vicino quella di Hunger Games, sia per la trama che in merito alla decisione di dividere la stessa saga in tre film, l’ultimo dei quali verrà diviso a metà, come accaduto per il terzo capitolo del romanzo di fantascienza, nato dall’immaginazione di Suzanne Collins.
Insurgent si presenta, rispetto al suo prologo, con un cambio di gran parte del reparto creativo. Oltre al regista e agli sceneggiatori, anche la crew tecnica è variata; e questo ha finito per coincidere con un vero e proprio cambio di ritmo. A distinguere Tris, la protagonista della saga di Divergent, dalla Katniss eroina di Hunger Games è il fatto che la prima è quasi una prescelta, mentre la seconda si trova coinvolta suo malgrado.
La pellicola inizia mostrando Jeanine, leader degli Eruditi, mentre cerca di bloccare la rivolta che vede protagonisti sia i Divergenti dispersi che gli Esclusi. Il primo film, infatti, aveva visto nelle scene finali l’inizio di tale ribellione. La soluzione per riuscire a riconquistare l’opinione pubblica potrebbe essere rappresentata da un cimelio lasciato in eredità dagli avi, ma quest’ultimo potrà essere utilizzato solamente da un divergente. Tris, nel frattempo, si trova insieme a Quattro e ad altri paria; nel primo film aveva giurato di agire per vendicare la morte dei suoi. Il suo obiettivo, infatti, è quello di uccidere la stessa Jeanine. Si ritroverà, nel corso della pellicola, a dover lottare con se stessa, soprattutto con il lato oscuro che farà la sua comparsa.
Questo in breve la trama di un secondo capitolo che sembra aver risentito positivamente dei numerosi avvicendamenti nella sua realizzazione: cambi tecnici che sono riusciti a portare una ventata di freschezza al film, che acquisisce un ritmo diverso e una maggiore varietà di situazioni interessanti. Protagonista, naturalmente, anche il tedesco Robert Schwentke, che ha preso il posto alla regia, ed è conosciuto soprattutto per il film “Red“.
Molto ben calibrati anche gli effetti speciali, che contribuiscono alla buona riuscita della pellicola soprattutto dal punto di vista della spettacolarità. Diverse sequenze coinvolgono e sorprendono il pubblico, oltre a risultare molto suggestive sul piano estetico.
A favorire lo stesso Schwentkle è anche il libro stesso, che presenta una maggiore varietà sia di ambienti che di situazioni; da questo punto di vista Divergent risultava sicuramente più statico.
Nonostante la durata di due ore poco spazio ai tempi morti; risulta anche minore la sensazione di assistere ad una pellicola “copia” di Hunger Games, cosa che era emersa dopo il primo episodio.
Nonostante il film non sia esente da difetti, con scene che appaiono eccessivamente lunghe ed altre che risultano piuttosto prevedibili, è innegabile che la pellicola abbia fascino. A colpire è anche l’umanità della protagonista, interpretata da Shailene Woodley che, rispetto al primo episodio, presenta un taglio di capelli più corto. Quest’ultimo riesce a trasmettere al suo volto maggiore aggressività. Nel cast da segnalare anche la partecipazione di Naomi Watts; anche se a spiccare, come nel primo episodio, è ancora l’ex naufraga del Titanic, Kate Winslet, nei panni di una “villain” molto severa, ma anche decisamente affascinante.
Rispetto a Divergent, questo film lascia minore spazio a situazioni “sentimentali”; per tale motivo il pubblico maschile sarà sicuramente più coinvolto. Un film da vedere per chi è in cerca di divertimento.