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Attentato terroristico in un mercato in Nigeria: 10 morti causati da una bambina kamikaze

Continuano gli attentati terroristici in Nigeria con l’uso di kamikaze; questa volta a farsi saltare in aria, all’interno di un mercato, è stata una ragazzina dodicenne. L’attentato è avvenuto a Wagir ed ha provocato la morte di 10 persone, mentre almeno altre 30 sono rimaste ferite, alcune in modo grave, e si trovano ora ricoverate in ospedale.

Un familiare di una delle persone rimaste ferite, ha riferito agli investigatori che l’attentatrice era una bambina dell’apparente età di 12 anni, che si è recata al mercato imbottita di esplosivo, recandosi immediatamente nella sezione adibita alla vendita del grano, facendosi poi saltare in aria. Quando ha azionato il dispositivo di esplosione si trova in mezzo a venditori e clienti, e lo scoppio è stato molto potente.

Le autorità nigeriane pensano che l’attentato contro il mercato di Wagir, che si tiene nella città di Dumatru, nel nord oriente della Nigeria, sia stato organizzato dai jihadisti del gruppo Boko Haram, che già in passato hanno utilizzato per attacchi simili sia giovani donne che ragazzine.

Un altro attentato con le stesse caratteristiche era avvenuto nella giornata di lunedì, sempre in un mercato, questa volta quello del pesce, a Maiduguri. In quell’occasione l’esplosione ha causato la morte di 20 persone. Anche un’altra ragazza si era fatta saltare in aria nello stesso luogo, ma fortunatamente senza causare vittime. Le autorità nigeriane pensano inoltre che in alcuni casi lo scoppio degli esplosivi che le ragazze portano addosso, possa essere innescato con comandi a distanza da parte di uomini del gruppo jihadista. Tutte queste azioni terroristiche sembrano essere la risposta del gruppo Boko Haram alla recente elezione del nuovo presidente della Nigeria.

Muhammadu Buhari, che è stato eletto lo scorso 29 maggio, aveva infatti dichiarato di voler debellare con qualunque mezzo il fenomeno del terrorismo. Dopo la sua elezione gli attacchi sono quindi aumentati, anche se il gruppo terroristico viene combattuto anche in altri stati africani confinanti.

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