Le bottigliette di plastica, se non conservate adeguatamente, sono una vera e propria bomba ad orologeria per il benessere del nostro organismo.
A dirlo sono stati alcuni ricercatori dell’Università della Florida, che con uno studio sulle bottigliette d’acqua hanno evidenziato la pericolosità dei materiali di cui sono composte. Se infatti queste vengono esposte troppo a lungo al sole, al caldo e alle intemperie, i materiali plastici che le compongono potrebbero rilasciare particelle tossiche per il nostro organismo.
Il polietilene tereftalato (elemento di cui sono composte le bottiglie), se esposto a temperature alte potrebbe rilasciare antimonio e bisfenolo A, due prodotti velenosi e altamente nocivi per la salute.
Soggetti particolarmente a rischio sono i bambini. Il bisfenolo A è un distruttore endocrino e mimando l’azione degli estrogeni, nei bambini di pochi mesi può causare ritardi nella crescita neuronale.
Lo studio è stato condotto su sedici marchi di acqua imbottigliata ed ha rivelato che, a temperature dai 65 ai 70 gradi, solo una delle sedici aziende era dotata di contenitori in grado di mantenere il contenuto entro i livelli considerati sicuri per la salute. Le altre quindici bottiglie invece, hanno sviluppato enormi livelli di antimonio e bisfenolo A, rendendo il contenuto altamente tossico.
Malgrado sia raro che le bottiglie d’acqua vengano sottoposte a temperature così alte, i ricercatori dell’Università della California hanno voluto ipotizzare lo scenario peggiore. Bisogna quindi prestare molta attenzione nel trasporto e nello stoccaggio dell’acqua minerale, che deve essere sempre trattata con la massima cura sia nei magazzini dei supermercati sia nel trasporto all’interno dei mezzi.